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sabato 29 febbraio 2020

Catastrofi, libri e Roman Polanski



E poi oggi li ho comprati.
In libreria c'era una ressa di donne di tutte le età che compravano montagne di libri e molte di loro dicevano che visto i tempi che corrono è meglio prepararsi ad avere molti libri da leggere.
Nel mio caso se mi dovessi preparare a non uscire di casa per un'eventuale quarantena avrei già in casa tantissimi libri che vorrei rileggere.
Ho i miei soliti libri che leggo e rileggo da una vita (da Kafka a Melville....) ma oggi come oggi , se dovessero costringermi a star chiuso in casa, prenderei l'occasione di rileggere o Don Chisciotte o Le confessioni d'un italiano.

A parte questo in libreria mi sono limitato a starnutire un paio di volte per restare tranquillo a scrutare fra gli scaffali.

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Tutta la mia solidarietà a Roman Polanski.
E sempre i miei ringraziamenti.
E in questi giorni ho rivisto Tess e l'ho ritrovato splendido come la prima volta che lo vidi.


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NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS - PUGLIA: INVITO ALL’INIZIATIVA DI NESSUNO TOCCHI CAINO SULLE INTERDITTIVE ANTIMAFIA

NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS

Anno 20 - n. 9 - 29-02-2020

Contenuti del numero:

1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : PUGLIA: INVITO ALL’INIZIATIVA DI NESSUNO TOCCHI CAINO SULLE INTERDITTIVE ANTIMAFIA
2.  NEWS FLASH: COLORADO (USA): PARLAMENTO APPROVA L’ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE NELLO STATO
3.  NEWS FLASH: IRAN: TRE CONDANNATI A MORTE PER LE PROTESTE DI NOVEMBRE
4.  NEWS FLASH: EGITTO: OTTO GIUSTIZIATI NELLO STESSO GIORNO
5.  NEWS FLASH: BOTSWANA: IMPICCATO PER L’OMICIDIO DEL DATORE DI LAVORO
6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


PUGLIA: INVITO ALL’INIZIATIVA DI NESSUNO TOCCHI CAINO SULLE INTERDITTIVE ANTIMAFIA

Sabato 29 febbraio, a partire dalle ore 16, a Monte Sant’Angelo (FG), nella sala della Biblioteca comunale “Ciro Angelillis”, si terrà l’incontro, organizzato da Nessuno Tocchi Caino in collaborazione con la Confartigianato di Foggia, dal titolo “Mai più senza contradditorio” per una riforma delle procedure di Scioglimento dei Comuni e delle Interdittive Antimafia.

Al dibattito, moderato da Maria Rosaria lo Muzio, prenderanno parte i dirigenti di Nessuno Tocchi Caino Rita Bernardini, Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti, l’ex Sindaco di Monte Sant’Angelo Antonio Di Iasio, l’Avv. Pasquale Rinaldi dello studio legale che ha curato il ricorso al TAR di Bari che ha rimesso alla Corte di Giustizia UE la questione di legittimità delle interdittive prefettizie, l’Avv. Michele Vaira del Foro di Foggia, l’Avv. Salvatore Galluzzo, estensore della Proposta di legge del Partito Radicale sulle Interdittive antimafia, Vincenzo Simeone, Presidente della Federazione PMI di Confartigianato, l’Avv. Franco Metta, gli imprenditori Andrea Cuzzocrea e Bruno Polifroni.

Info: 335 6153305


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

COLORADO (USA): PARLAMENTO APPROVA L’ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE NELLO STATO

Il Parlamento del Colorado ha approvato l’abolizione della pena di morte nello Stato.
La Camera infatti il 26 febbraio 2020, con un voto 38-27, ha approvato il ddl SB 20-100 che abolisce la pena di morte, mentre il Senato aveva approvato il ddl il 30 gennaio.
Il Governatore Jared Polis in passato si era detto favorevole all’abolizione, ora la legge è sulla sua scrivania in attesa della ratifica. Se il governatore la firmasse, il Colorado sarebbe il 22° stato ad abolire la pena di morte negli Stati Uniti, e il 10° stato a farlo dal 2004.
(Fonti: DPIC, 26/02/2020)


IRAN: TRE CONDANNATI A MORTE PER LE PROTESTE DI NOVEMBRE

Un Tribunale Rivoluzionario di Teheran ha condannato a morte tre persone arrestate nel corso delle proteste anti-regime dello scorso novembre, ha riportato Radio Farda il 23 febbraio 2020.
I tre sono stati condannati in processi svolti a porte chiuse dal noto giudice ultraconservatore Abolqassem Salavati.
Il gruppo per i diritti umani Human Rights Activists News Agency (HRANA) ha identificato i tre come Amir Hossein Moradi, Mohammad Rajabi e Saeed Tamjidi.
Un aumento triplo dei prezzi della benzina nel novembre 2019 ha scatenato in Iran un'ondata di proteste che presto si sono trasformate in disordini anti-Repubblica Islamica in 29 province del Paese su 31.
Oltre alla pena di morte, Salavati ha condannato Moradi a quindici anni di carcere e 74 frustate con l'accusa di "complicità in rapina a mano armata aggravata" e a un anno di reclusione per "attraversamento illegale del confine".
Salavati ha condannato gli altri due ragazzi, Rajabi e Tamjidi, a dieci anni di carcere e 74 frustate ciascuno per "complicità in rapina a mano armata aggravata" e a un anno di reclusione per "attraversamento illegale del confine".
La HRANA sostiene che i prigionieri siano in realtà semplici manifestanti e che siano stati costretti dalle autorità a rendere false confessioni.
I documenti raccolti da HRANA mostrano che Amir Hossein Moradi, 26 anni, lavorava come venditore di telefoni cellulari, computer e software a Teheran quando è stato arrestato.
"Il 19 novembre, Amir Hossein Moradi è stato identificato e arrestato dai servizi di sicurezza (attraverso l'osservazione di filmati di TV a circuito chiuso). Moradi è stato messo in isolamento nel reparto 240 della prigione di Evin per un mese. Gli agenti della sicurezza lo hanno picchiato durante l'interrogatorio", ha denunciato la HRANA.
Citando una fonte vicina alla famiglia di Moradi, HRANA ha riferito che il ragazzo ha detto alla sua famiglia di essere stato attaccato con una pistola “stordente”, minacciato di essere posto più tempo in isolamento e di aver ricevuto un’offerta di cure mediche in cambio di una falsa confessione.
Anche Rajabi, 26 anni, e Tamjidi, 28enne studente di ingegneria, sono stati maltrattati e costretti a confessare una serie di crimini dal personale che li interrogava.
Sulla base del verdetto del giudice Salavati, i tre avranno un altro processo il 3 marzo 2019, tuttavia i loro avvocati sostengono che le loro sentenze siano definitive.
Una fonte vicina alle loro famiglie, che vuole rimanere anonima, ha dichiarato alla HRANA che i detenuti sostengono che la maggior parte delle accuse siano false e di aver confessato sotto tortura. I tre giovani hanno aggiunto: "Eravamo stanchi dell'ingiustizia nel Paese e siamo andati in strada per protestare".
(Fonti: en.radiofarda.com, 23/02/2020)

EGITTO: OTTO GIUSTIZIATI NELLO STESSO GIORNO

Otto uomini sono stati giustiziati il 24 febbraio 2020 in Egitto in quelle che si ritengono essere le prime esecuzioni nel Paese nel 2020.
I giustiziati erano tra i 17 uomini condannati a morte da un tribunale militare nel maggio 2019 e accusati di aver attaccato tre chiese copte e un posto di blocco della polizia uccidendo 88 persone nel 2017. Le esecuzioni sono state praticate nella prigione di Borg El-Arab ad Alessandria.
Diversi imputati hanno detto ai pubblici ministeri di essere stati sottoposti a sparizione forzata dopo il loro arresto, secondo un'organizzazione egiziana per i diritti, riportata da Amnesty International.
L'organizzazione per i diritti We Record sostiene che gli imputati siano stati sottoposti a torture sistematiche per ottenere false confessioni.
We Record ha pubblicato i nomi dei giustiziati: Rami Ghani, Walid Abdul Aziz, Mohamed Metwally, Salama Qasim, Ali Shehata, Ali Hassan, Abdul Hussain e Rifai Mohamed.
Dall'ascesa al potere del presidente Abdel Fattah Al-Sisi nel 2013, in Egitto si è registrato un numero senza precedenti di condanne a morte.
Tra gennaio 2014 e febbraio 2018 i tribunali hanno raccomandato la condanna a morte per almeno 2.159 persone e ne hanno eseguite 83, secondo l’organizzazione anti-pena di morte con sede a Londra, Reprieve. Tra il 2011 e il 2013, è stata giustiziata una persona.
Sotto la presidenza di Al-Sisi sono stati condannati a morte anche 10 minori.
(Fonti: MEMO, 25/02/2020)


BOTSWANA: IMPICCATO PER L’OMICIDIO DEL DATORE DI LAVORO

Il Botswana ha impiccato un uomo di 29 anni per l’omicidio del suo datore di lavoro, hanno comunicato i servizi penitenziari il 21 febbraio 2020, nonostante le crescenti richieste da parte dei gruppi per i diritti di abolire la pena di morte.
Mmika Michael Mpe è il secondo detenuto giustiziato da quando il presidente Mokgweetsi Masisi è entrato in carica a ottobre.
Era stato condannato a morte nel 2018 per l'omicidio del suo datore di lavoro nel 2014 e il suo appello era stato respinto l'anno scorso.
L’impiccagione di Mpe segue l'esecuzione a dicembre del muratore di 44 anni Mooketsi Kgosibodiba, anche lui riconosciuto colpevole dell’omicidio del suo datore di lavoro.
Amnesty International ha invitato Masisi ad abolire la pratica dopo che altre due persone sono state impiccate nel 2018.
Amnesty descrive il Botswana come l'unico Paese dell'Africa meridionale che "giustizia costantemente le persone" e denuncia che le sentenze vengono spesso eseguite senza preavviso.
La pena di morte è stata applicata in Botswana dalla sua indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1966.
Il predecessore di Masisi, Ian Khama, ha difeso la pena capitale come uno strumento per combattere l'aumento del tasso di omicidi.
(Fonti: AFP, 22/02/2020)

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Per maggiori informazioni: http://www.nessunotocchicaino.it

venerdì 28 febbraio 2020

Aspettare; disturbare una politica per sbarazzarsi delle chiacchiere sul Virus; Sadeq Hedayat; un autore che non ho mai letto e che mi stuzzica da tempo; Rita Bernardini


Oggi ho atteso per quasi tre ore in uno studio medico e ascoltavo loro.
Ero nervoso e pieno di bruttissimi ricordi.
Poi ho visto il tuo sorriso.

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Faccio uno premessa: per le sue patologie mio padre è considerato un soggetto a rischio, ho una zia paziente oncologica, mia sorella coi problemi che ha se prende un'influenza rischia sempre un collasso e il ricovero e io corro gli stessi rischi.

Ma ieri ho avuto una giornata da incubo al lavoro con tutti che parlavano di questo virus e non mi lasciavano in pace. Pure sul gruppo ufficiale imperversavano battute, lamentele, preoccupazioni, fake news. C'era il Team Manager preoccupato perché magari a marzo non lo fanno andare in Thailandia a scopare. C'era una collega che diceva che è tutta colpa dei cinesi che mangiano i cani. Quell'altra che diceva che gli italiani si ammalano tanto perché non si lavano. Quell'altra che ripete che tutto è nelle mani di Dio misericordioso ma non quello dei cattolici, degli ebrei, dei musulmani ma solo quello dei Cristiani Rinati. Quell'altra che posta foto col suo bellissimo culo scrivendo Questo è il solo vero e proprio virus capace di stendervi. C'è quell'altro che mi dice che è tutto un complotto sionista e mi guarda male perché mi dice che io voglio andare in vacanza in Israele. C'è quell'altra che mi fa tutto il pipponazzo su quanto fanno schifo i sovranisti italiani e mondiali e che sono tutti sciacalli. Quell'altra che mi dice che se si ammala lei si cura solo con gli omeopatici e le camminate energetiche intorno al laghetti ma solo intorno a quel determinato laghetto. Poi arriva il rappresentante per vendermi i migliori disinfettanti del mondo. Poi arriva il direttore che è preoccupato che non si giochino le partite di calcio e sono obbligato a parlare di lavoro/calcio/virus. 
Sono uscito che avevo la testa demolita.
Telefono a mio padre e pure lui mi parla di Conte, Salvini, Renzi, Burioni, mascherine.
Vado in centro e la città è semi deserta.
Decido di entrare in un bar e ordinare una birra intanto che aspetto la mia compagna.
Dalla tv italiana ancora e soltanto notizie su virus e aspiranti celebrità.
Poi noto a due metri da me una politica del PLRT e non so perché, non faccio mai queste cose, ma mi avvicino, mi presento e le chiedo se posso rivolgerle alcune domande sulle prossime elezioni cittadine e sulle sorti del loro partito.
Lei accetta molto gentilmente e scoppia a ridere quando le dico che avevo bisogno di parlare di argomenti che non fossero il virus e per una ventina di minuti discutiamo di politica e cultura locale.
Venti minuti spensierati e intensi che mi hanno fatto sentire libero.


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C'era un fidanzato di mia sorella che mi faceva una testa quadrata con Broch.
Non l'ho mai letto perché il fidanzato non mi stava simpatico.
Ma credo che avesse ragione quel ragazzo .





Andrea Consonni, 28 febbraio 2020

mercoledì 26 febbraio 2020

David Roback, Talk Talk, Tennis, ascoltare musica in mezzo alla paura, Giorgio Fontana, Trojan


Ricordo con commozione la mia adolescenza ad ascoltare musica nelle cuffie.
Steso sul letto, a piedi, sul treno.
Provando a scrivere e a lenire il dolore.



Anche qui è arrivato il virus e anche qui le persone si stanno facendo prendere dal panico, pur senza l'isteria di massa italiana. Ci sono le prime ripercussioni al cinema con film e anteprime posticipati anche quasi di due mesi ma stamattina è stato bellissimo camminare al parco e sul lungolago con i pensieri dispersi dal vento gelido e una manciata di turisti e atleti a sorridere, sudare e scattare foto. Un caffé alla Migros servito da una collega con tre lavori. Pagare le fatture e ascoltare musica e l'ultimo dei Tennis, Swimmer, è veramente bello e questa recensione ne parla approfonditamente.



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Prima finisco la Despentes.

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martedì 25 febbraio 2020

Mia madre, Zadie Smith, Luigi Di Ruscio, Il Riformista, Papa M, Tortoise


-in questa foto c'è tutta l'essenza di mia madre, il suo sguardo serio/severo/intransigente, l'abitudine a voler camminare scalza in casa e fuori, appena le era permesso, i mini abiti che la facevano respirare-

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Diciamo che è un titolo a effetto quello de Il Riformista ma alla fine sta succedendo proprio questo.  Il famoso governo di salvezza nazionale sta costruendo un vero e proprio paradiso forcaiolo e non frega un cazzo quasi a nessuno.
Anche perché di veri garantisti ce ne sono pochi, a destra come a sinistra. 
E purtroppo fra molti che conosco e che ho conosciuto di sinistra c'è una grande ferocia forcaiola, la voglia di gettare la chiave, di veder marcire in galera per sempre il nemico politico di turno. 
Per non parlare di quelli che sognano e auspicano la morte di questo o quell'altro politico. 
Al momento so che in molti si augurano che Salvini faccia una brutta fine o riceva ciò che si merita.

Ci ho messo tanti anni anch'io per ripartire da zero, per tornare a quello che ero, a quello che ho imparato da bambino.

Ma ne è valsa la pena.


Le parole di Piero Sansonetti: 

"Anche Forza Italia ha rinunciato agli emendamenti sul decreto intercettazioni. E ha rinunciato al filibustering in aula. Cioè ha rinunciato agli emendamenti che avrebbero potuto imporre uno stop alla demolizione della prescrizione. E Italia viva anche lei, si è adeguata. Ha dato il via libera al governo Conte, che dopo aver portato a casa, seppure con fatica, la proclamazione del processo eterno, ora sta incassando anche una riforma delle intercettazioni che abolisce l'articolo 15 della Costituzione e trasforma la nostra democrazia in un sistema interamente sottoposto al controllo e al potere delle Procure. Perché questa resa delle forze liberali? Per l'emergenza. Scatta l'unità nazionale. Stavolta c'è l'emergenza virus. Nessuno francamente, puo' spiegare come un virus possa modificare lo Stato di diritto. Ma in Italia è cosi' da molti anni. Una volta c'era l'emergenza terrorismo, poi l'emergenza petrolio, poi l'emergenza mafia, poi l'emergenza corruzione, poi l'emergenza spread, poi l'emergenza rapina in appartamento, e ciascuna di queste emergenza ha prodotto leggi di limitazioni della libertà e dei diritti. Stavolta è l'emergenza virus. Sarà poi compito degli storici spiegare come e perché una sindrome influenzale di origine cinese provoco' in Italia una fortissima riduzione delle libertà dei cittadini. Sarà complicato, per loro. È possibile opporsi a una nuova ventata di emergenzialità? Probabilmente no. L'establishment in questi casi si compatta, lascia fuori solo forze molto marginali. Giornali. Tv. Parlamento, magistrati si trovano tutti uniti. E cosi' passerà senza lotta la legge che mette sotto controllo tutte le nostre vite e modifica parti fondamentali della Costituzione repubblicana. Chi resta fuori dal circolo di regime ad opporsi? Ci guardiamo intorno e ci sentiamo un po' soli. Il campo liberale sembra affollato come un supermercato milanese."

E questa psicosi virus già in questi giorni sta causando i primi problemi al cinema col rinvio delle uscite di molti film e quindi si lavorerà poco e se non lavoro non guadagno soldi.
Vedremo come andrà.

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lunedì 24 febbraio 2020

Il survivalista che conosco, Annegare è il nostro destino, Flamingo, Camilla Sparksss/Brutal Remix; Régis Jauffret




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C'è un tipo che conosco da una vita che è un mezzo survivalista molto nerd. Uno che da quasi trent'anni si prepara alla catastrofe. È il figlio di una grande amica di mia madre. Dieci anni maggiore di me. Una laurea in economia che ha buttato nel cesso per dedicarsi a lavori manuali che gli permettono di vivere con leggerezza e gratificazione. Un matrimonio naufragato per la sua predisposizione al tradimento. Va a caccia ancora con suo padre ed è un grandissimo estimatore di Junger, Mishima, Edward Abbey e del Subbuteo. Trent'anni che tiene sempre una dispensa attrezzata per ogni possibile emergenza, guerra, epidemia. Con lui mi è capitato spesso di discutere di fine del mondo, catastrofi, di film apocalittici, Lost, di scuola, fumetti, lumache e rane, di Dio perché è un grande credente oltre che un appassionato di ciclismo. Vota a destra, quando gli va di votare. L'ultima volta che sono passato da casa sua l'ho aiutato a portare in dispensa due cassette di Bonarda e sbirciando fra le sue provviste ho notato delle scatolette di fagioli scadute da due mesi e quando gliele ho mostrate lui è arrossito e ha scosso il capo ma quelle non erano le uniche provviste scadute. 
Come se avesse smesso di credere all'Apocalisse, come se in qualche modo stesse entrando in una nuova fase. 
In questi giorni di psicosi di massa e di quarantene ho pensato a lui e poi ieri mio padre mi ha detto che l'ha incrociato per caso e che lui gli ha detto di riferirmi che sarebbe stato bene che controllassi anche le mie di scorte. 
Perché vedete anche io tengo ad accumulare scatolame e tutto quel genere di cibo non deperibile.
Ma non lo faccio per catastrofi globali possibili ma per le mie catastrofi personali.
Per superare quei momenti in cui (pure la mia compagna è fatta a questo modo) non ho alcuna voglia di entrare in un negozio, di passare per mercati/supermercati, di entrare in un bar/ristorante, di chiamare qualcuno per il cibo d'asporto.
Mi è successo parecchie volte.
Fino a svuotare il frigo e anche andare parecchio oltre.
E allora sono andato a controllare lo stato di salute del mio scatolame/provviste.
Un vero e proprio rivelatore del mio mal di vivere, delle mie ossessioni, del buio che mi porto dentro.

E i prossimi giorni, non c'entra un cazzo il Coronavirus, saranno molto brutti e pieni di tensione.

La vita va così.

Inutile lamentarsi.

Ma di scatolame/provviste ne ho abbastanza almeno per tre mesi.

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Esce "Brutal Remix" di Camilla Sparksss e se ne parla qui.



sabato 22 febbraio 2020

All Of A Sudden; delle classifiche di qualità; Virginie Despentes; Tex; Bugo e Morgan



"Take my old eyes
and throw them away
I can’t believe how many years I’ve wasted"

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Sono giorni tristi.
Cupi.
Ho il volto fra il grigio e il giallo anche se fuori sembra quasi esplosa la primavera.
Il carnevale non mi è mai piaciuto.
E fra un po' ci sarà pure la rottura di cazzo di Pasqua.
Non ci vuole molto a scambiarmi per un tossico.
Cerco di andare avanti come posso e quando non posso spengo tutto.

I bravi scrittori e scrittrici, gli intellettuali e le intellettuali, i giornalisti e le giornaliste si impegnano, lavorano, scrivono e discutono per compilare classifiche di qualità su cui poi scrivere, discutere, dibattere, lagnarsi.
Qualcuno magari ambisce pure a far parte di questo giro, a esprimere pure la sua idea.
Una persona mi ha detto "Dacci un'occhiata" e io ci ho provato ma alla fine le ho risposto che non mi dicono nulla queste classifiche e che tutto questo mondo culturale/letterario/filosofico mi è estraneo, non mi entusiasma, non mi coinvolge, non mi mette voglia di leggere o scrivere ma me la toglie e da quando qualche tempo fa ho deciso di smettere di ricevere libri dalle case editrice e  di avere contatti con questa o quell'altra casa editrice e con quella o quell'altro ufficio stampa sto leggendo molto di piu', con maggiore gioia, libertà e dedizione.

E preferisco frequentare quei rompicoglioni dei rappresentanti dei prodotti di pulizia.

Poi alla fine la trilogia di Virginie Despentes l'ho comprata:


cosi' come ho comprato l'ultimo Texone che ho trovato molto bello:


e questo libro mi stuzzica molto:


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Bugo e Morgan mi seguono, inseguono da tanti anni.
Ma proprio da quando erano agli esordi.
Non sto scherzando.
Penso a E. e V. e R.
Penso ai Bluvertigo e a Sentimento westernato.
A discussioni su musica e libri, amori e famiglie, scuola e i nostri tentativi di scrivere un libro, comporre una canzone, la voglia di andare a un concerto.
A noi ventenni, adolescenti, ragazzini, ragazzine.
A quanto il mondo musicale alternativo/indipendente fosse un mondo piccolissimo.
Mi va di pensare a Moltheni e a E.
Per non dire dei Verdena.
E oggi mentre lavoravo l'ho ascoltato veramente il pezzo di Sanremo e non so che dire se non che mi ha un po' preso anche solo per malinconia e per il testo perché mi sono sentito un 41enne che come quando era un bambino non aveva ambizioni e veri propri sogni ma solo una gran voglia di scomparire.

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Andrea Consonni, 22 febbraio 2020

NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS - CINA: PENA DI MORTE PER CHI NASCONDE I SINTOMI DEL CORONAVIRUS

NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS

Anno 20 - n. 8 - 22-02-2020

Contenuti del numero:

1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : CINA: PENA DI MORTE PER CHI NASCONDE I SINTOMI DEL CORONAVIRUS
2.  NEWS FLASH: PAKISTAN: ALTA CORTE CONFERMA NOVE CONDANNE A MORTE PER TERRORISMO
3.  NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: YEMENITA GIUSTIZIATA PER L’OMICIDIO DEL MARITO
4.  NEWS FLASH: ETIOPIA: CONDANNATO A MORTE TRAFFICANTE DI ESSERI UMANI
5.  NEWS FLASH: NIGERIA: SETTE CONDANNATI ALL’IMPICCAGIONE PER RAPINA A MANO ARMATA
6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


CINA: PENA DI MORTE PER CHI NASCONDE I SINTOMI DEL CORONAVIRUS

Nascondere intenzionalmente o riportare in modo errato i sintomi legati al coronavirus costituisce un reato che potrebbe comportare la pena di morte, secondo un avviso emesso il 15 febbraio 2020 da un tribunale cinese.

Anche nascondere un viaggio effettuato potrebbe costituire un crimine, aggiunge l'avviso.
Qualsiasi residente responsabile di diffondere ulteriormente il virus COVID-19 può essere accusato del crimine di messa in pericolo della sicurezza pubblica mediante mezzi pericolosi, ha scritto il quotidiano ufficiale Beijing Daily.
"In casi estremi", ha aggiunto il Beijing Daily, i trasgressori "potrebbero essere condannati a 10 anni di reclusione, ergastolo o morte".
La Commissione Sanitaria Nazionale cinese il 15 febbraio ha inoltre introdotto divieti nei confronti di chiunque abbia tosse, febbre o qualsiasi altra malattia di viaggiare su strada, ferrovia o aereo.
(Fonti: DPA, 15/02/2020)


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

PAKISTAN: ALTA CORTE CONFERMA NOVE CONDANNE A MORTE PER TERRORISMO
L'Alta Corte di Sindh in Pakistan il 14 febbraio 2020 ha confermato le condanne a morte di nove terroristi per un attacco contro le forze di sicurezza nel 2004 in cui 10 persone, tra cui sei membri dell'esercito, furono uccisi.
Nello stesso caso, un tribunale antiterrorismo aveva emesso condanne a morte per 11 sospetti militanti nel febbraio 2006. Tutti avevano presentato appello contro il verdetto.
Una giuria di 10 membri dell’Alta Corte di Sindh a Karachi ha confermato le condanne a morte emesse contro nove accusati per l’attacco al convoglio di un alto comandante, avvenuto vicino al Ponte Clifton a Karachi.
Dieci persone, tra cui sei membri dell'esercito e tre poliziotti, furono uccise nell'attacco condotto da un gruppo fuorilegge.
La Corte ha confermato le condanne a morte di nove imputati e assolto altri due accusati nell'attacco.
Il comandante talebano Nek Muhammad, che avrebbe presumibilmente guidato l'attacco, è stato ucciso nel 2004 nel Nord Waziristan durante un'operazione militare.
(Fonti: news18.com, 15/02/2020)


ARABIA SAUDITA: YEMENITA GIUSTIZIATA PER L’OMICIDIO DEL MARITO

Il Ministero degli Interni dell’Arabia Saudita il 30 gennaio 2020 ha diffuso un comunicato dando notizia dell’avvenuta esecuzione di una donna di nome Aisha Ahmed Omar Bahasin, di nazionalità yemenita, che era stata riconosciuta colpevole dell’omicidio del marito.
L’esecuzione ha avuto luogo nel Governatorato di Jeddah, nella Regione della Mecca.


ETIOPIA: CONDANNATO A MORTE TRAFFICANTE DI ESSERI UMANI

Un tribunale di East Harar, nella parte sud-orientale dell'Etiopia, ha condannato a morte un sospetto trafficante di esseri umani che sarebbe responsabile della morte di cinque donne, ha riferito Borkena.com il 17 febbraio 2020.
L’imputato, identificato come Abdulkarim Tahir, ha "causato la morte di cinque donne nel corso di un traffico illegale di esseri umani", ha affermato il tribunale.
Secondo il media statale Ethiopian Broadcasting Corporation (EBC) le cinque donne erano originarie del distretto di Gursum nella zona di East Hararge, circoscrizione di Dayferes.
Le vittime, che sarebbero morte per annegamento, facevano parte del gruppo di otto giovani donne che l’imputato stava portando in Arabia Saudita in barca di notte.
Secondo quanto riferito, l’uomo avrebbe ricevuto tremila birr etiopi da ciascun passeggero.
La EBC non ha chiarito se il condannato abbia o meno intenzione di presentare appello.
(Fonti: Borkena.com, 14/02/2020)


NIGERIA: SETTE CONDANNATI ALL’IMPICCAGIONE PER RAPINA A MANO ARMATA

Sette imputati sono stati condannati all’impiccagione per rapina a mano armata da un'alta corte dello stato nigeriano di Kwara, riunitasi a Ilorin, ha riportato Lawyard il 14 febbraio 2020.
I sette imputati, Muritala Rahaman, Emeka Eyinmma, Christian Emeka Obasi, Uche Sunday, Rafiu Abdullahi Togo, Damilare Oyeladun e Simeon Ogundeji, sono stati condannati a morte, mentre un ottavo imputato, Oladimeji Sanusi, è stato condannato all'ergastolo.
Il giudice H. O Alayi li ha riconosciuti colpevoli di aver derubato Adeoye Olawale, residente nella zona di Gaa Akanbi a Ilorin nel 2015.
Avrebbero rubato l'auto di Olawale e un telefono Samsung Galaxy 2014, che è stato successivamente utilizzato dalla polizia per rintracciarli.
L'avvocato Toyin Onanolapo, che rappresentava l’imputato Oladimeji Sanusi, che è stato condannato all'ergastolo, ha affermato che impugnerà la sentenza davanti alla corte d’appello.
Ha detto che il suo cliente non ha partecipato alla rapina a mano armata, ma ha solo acquistato il telefono Samsung che era stato rubato.
(Fonti: Lawyard, 14/02/2020)

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Per maggiori informazioni: http://www.nessunotocchicaino.it

mercoledì 19 febbraio 2020

Jeff Lemire, Carlos Manuel Álvarez, Philip Roth, Aoife Nessa Frances



-Letta ieri questa graphic novel in un pomeriggio molto cupo e mi sono venuti un po' i lacrimoni. È un periodo che sono molto triste e alcune storie mi fanno salire tutta la mia depressione, questa vita che non va da nessuna parte, possibilità inesistenti, alternative lavorative che si fermano ai curriculum spediti per posta o contro il muro dei colloqui o di salari inaccettabili. E così leggere di questo fratello e questa sorella, disperati, alcolizzati, tossici che cercano una redenzione fra le nevi del Canada mi ha fatto stare molto male. Ma anche messo voglia di leggere qualcos'altro di Jeff Lemire.



-Lo volevo comprare "Cadere" di  Carlos Manuel Álvarez (Sur, traduzione di Violetta Colonnelli) ma l'ho trovato in biblioteca e lo leggerò questo pomeriggio. E spero che non ci si dimentichi mai chhe Cuba era, è stata, è una dittatura-



-Philip Roth ed è sempre amore-

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-e pensare che c'è ancora qualcuno che ritiene necessario e di sinistra questo governo-


lunedì 17 febbraio 2020

Dieci film a cui sono affezionato

Ieri una mia collega mi ha chiesto quali fossero i dieci film a cui ero più affezionato, non i migliori che avessi visto nella mia vita ma quelli che stessero nel mio cuore per ragioni non esclusivamente artistiche.

Ecco i miei dieci film con qualche digressione:



Sentieri Selvaggi di John Ford perché è il film della mia vita e ho perso il conto di quante volte l'ho rivisto. È stato innamoramento sin dalla prima scena e l'ho apprezzato ancora di più quando ho recuperato la versione originale. Lo amo anche perché era uno dei film preferiti di mia madre e ricordo con gli occhi gonfi di lacrime le serate sul divano di casa con lei affianco che lo guarda insieme a me. E sono tanti altri i film di Ford che mi piacciono sono poi ma molto legato anche "La più grande avventura” che è un film bellissimo.



I Goonies di Richard Donner perché è l'adolescenza, perché è il cinema dell'oratorio, perché è pieno dei miei sogni, perché i pirati mi sono sempre piaciuti, perché ho sempre sognato di vivere in un posto del genere, perché ancora oggi quando lo guardo penso che film per ragazzini come questi non li faranno mai più.



1997: Fuga da New York di John Carpenter perché è una pellicola spassosa, catastrofica, divertente, infuocata e che per me sarà sempre il mio amico D. G. che mi ha aiutato a non crollare.


L'impero del sole di Steven Spielberg perché da ragazzino ero uno stronzetto come Jamie (adesso sono uno stronzo del cazzo) e come lui amavo e amo ancora oggi gli aerei, perché sono sempre stato spostato, irrequieto, folle e perché rivedere oggi il finale con Jamie che toglie il cappello a sua madre e le tocca i capelli e si adagia a lei in cerca di pace mi mette voglia di chiamare mia madre ovunque sia e raccontarle di questa giornata, di una proposta che mi hanno fatto dal Partito, chiederle come mi consiglia di cucinare gli spaghetti con bottarga e gamberoni e se le andrebbe  di andare a Berna in primavera.


Frantic di Roman Polasnki perché per me Emmanuel Seigneur è l'incarnazione della bellezza, perché la prima volta che ho visto Frantic mi sono innamorato di lei e mi si spezzò il cuore quando la vidi morire per la prima volta e rimango col cuore spezzato tutte le volte che la vedo morire.




Le onde del destino di Lars Von Trier e Niagara, Niagara di Bob Gosse che per me valgono come un film solo perché anche proprio intorno a questi due film è sbocciata la storia d'amore con la mia compagna.


Le armonie di Werckmeister di Béla Tarr perché questo film è D.S. e perché mi ricorda sempre che non devo avere paura di me stesso, delle mie idee, del mio percorso, del mio dolore, della mia solitudine. E quanto sento dentro di me Janos.


Chi ha incastrato Roger Rabbit di Robert Zemeckisperché ricordo ancora quando lo vidi a 9 anni nel cinema di Cantù insieme alla mia famiglia e perchè questo film si porta dietro il respiro delle domeniche, quelle ancora serene, trascorse con i miei genitori e mia sorella: un pranzo incredibile come in un ristorante preparato da mia madre e poi una gita fuori porta, un cinema, un gelato, due passi sul lago o in montagna, un museo o un castello e mi ricordo tutte le abbazie che ci fecero visitare i miei genitori da bambino e le città d'arte e il pieno di benzina in Svizzera. 


E mi piace anche ricordare come a Cantù ci sia il bellissimo complesso monumentale di Galliano.


La vita sognata degli angeli di Eric Zonca perchè è uno dei film della mia vita e basta e lo sento dentro alle vene e perché una delle due protagonista è identica a E.M. che mi ha raccolto un giorno su un treno e mi ha aiutato a vivere.



Uno qualunque dei film con Selen perché nel primo film porno che vidi c'era lei come protagonista quasi assoluto e ricordo quanto la trovai bella.



Istituzione della Giornata nazionale delle vittime degli errori giudiziari

Istituzione della Giornata nazionale delle vittime degli errori giudiziari

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1. 1. La Repubblica riconosce il giorno 17 giugno quale Giornata nazionale delle vittime degli errori giudiziari” . 2. La Giornata nazionale di cui al comma 1 non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260. 3. In occasione della Giornata nazionale di cui al comma 1, gli istituti scolastici di ogni ordine e grado promuovono, nell’ambito della propria autonomia e competenza nonché delle risorse disponibili a legislazione vigente, iniziative volte alla sensibilizzazione: a) sul valore della libertà, della dignità personale, della presunzione d’innocenza, quale regola di giudizio, oltreché quale regola di trattamento di coloro che sono ristretti in custodia cautelare prima e durante lo svolgimento del processo e quale presidio Costituzionale contrapposto alla barbarie della giustizia di piazza; b) del giusto processo quale unico strumento volto a garantire, entro tempi ragionevoli, l’accertamento della responsabilità penale in contraddittorio tra le parti e davanti ad un giudice terzo ed equidistante tra accusa e difesa. Al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche, impegnate a garantire la riduzione al minimo degli errori giudiziari, possono essere altresì organizzati manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti comuni di ricordo dei fatti e di riflessione, nonché iniziative finalizzate alla costruzione, nell’opinione pubblica e nelle giovani generazioni, di una memoria delle vittime degli errori giudiziari. Le iniziative previste dal presente comma sono organizzate nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.


Potete firmare qui:

sabato 15 febbraio 2020

Gli incendiari, R.O. Kwon: ristoranti; Amorino e Isabella Santacroce; Martin Amis su Corbyn; Codeine




C'era qualcosa che mi faceva storcere il naso ma anche qualcosa che mi stuzzicava, mi bussava alla porta del mio cuore ma poi mi son detto che il buono in libreria che avevo lo potevo spendere anche per lei e meno male che l'ho fatto perché ho scoperto un'autrice dotata di una potenza rarissima per la sua delicatezza. Perché ci vuole fegato, cuore, vita vissuta, sfrontatezza e tanto, ma tanto, talento a scrivere un romanzo come questo che mescola fede, anima, famiglie disastrate, cristianesimo, menzogne, sette, Dio, università e un amore che non ha fine. 

Ci sono dei passaggi che letteralmente ho cerchiato con la mia matita ma soprattutto ho apprezzato la struttura del romanzo con queste voci fuori sincrono che s'incendiano sulla pagina.


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Poi ieri in quel ristorante del mio paese ci sono andato.
Un posto di hamburger e quella pizza che chiamano “pizza gourmet”, di carne alla brace e insalata, di tagliate di carne e carne.
Pieno di uomini e poche donne in pausa lavoro.
Di cameriere con magliette con scritte del cazzo.
In un ambiente che sembrava una location tipico di quei programmi tv di cucina.
Mentre mio padre mangiava e avrebbe anche potuto bere il caffé, io ero ancora in attesa del mio piatto.
Si erano dimenticati di me.
Forse la mia negatività preventiva mi aveva cancellato dalla sala.
Alla fine cibo mediocre e alla cassa hanno cercato pure di farmi la cresta.

Un tempo questo ristorante aveva un altro nome ed era molto ma molto alla buona oltre che punto di ritrovo di camionisti e gente strana e che la mia famiglia ha cercato sempre di evitare di frequentare anche se ci mangiai parecchie volte con la scuola/calcio ma ieri ho rimpianto con lo stomaco rotto la vecchia gestione e quel ristorante unto, sporco, dall'aria sordida con piatti tipici e cucinati alla buona e mediamente indigeribili e mal cucinati e furgoncini coi pianali pieni di cervi, camosci, fagiani, cinghiali uccisi nelle battute di caccia.


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Ha qualcosa al di fuori da questo mondo Isabella Santacroce. 
Per me rimane una stella luminosa nella galassia.
Per me lei rimarrà sempre il mio viso al ritorno dalla Cornovaglia nel 1997 e il suo Destroy acquistato a Milano.
Ci sono legami che durano una vita e questo è uno di quelli.
Non so nemmeno se sto parlando di letteratura ma di vicinanza che nasce dalla letteratura. 
Qualcosa che sta nella carne, nel respiro, nel cuore.
Qualcosa di fortunatamente inspiegabile o che qualcuno vorrà sicuramente spiegare perché ormai tutto è spiegabile ma di cui io me ne infischio volentieri.

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Ho saltato qua e là nel libro di Martin Amis, perché anche se sono un suo devoto lettore alcuni passaggi non mi interessavano per un cavolo ma la sua definizione di Corbyn é straordinaria:

  “Nonostante la sua simpatica imbranataggine, Carbon il gatto copione vagava baldanzoso per le fattorie affascinato dall'esotico, dall'altro da sé: le mucche che facevano muu, le galline che facevano coccodè, le anatre che facevano qua qua. Diversamente dal gatto Carbon, che era nero come il carbone, Corbyn è un micione tigrato dal pelo fulvo, casalingo, appollaiato, come un copriteiera sul termosifone della cucina, felicemente affezionato alle cose che già conosce.” 


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NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS - IRAN. NTC PRESENTA IL DOSSIER ‘I VOLTI DELLA REPRESSIONE’ PER UN AGGIORNAMENTO DELLA LISTA UE DEI SOGGETTI A MISURE RESTRITTIVE PER GRAVI VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI

NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS

Anno 20 - n. 7 - 15-02-2020

Contenuti del numero:

1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : IRAN. NTC PRESENTA IL DOSSIER ‘I VOLTI DELLA REPRESSIONE’ PER UN AGGIORNAMENTO DELLA LISTA UE DEI SOGGETTI A MISURE RESTRITTIVE PER GRAVI VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI
2.  NEWS FLASH: TEXAS (USA): STOP ALL’INVIO DI CARTOLINE, SOLDI E CIBO AI DETENUTI NEL BRACCIO DELLA MORTE
3.  NEWS FLASH: SOMALIA: DUE FUCILATI E UNO SALVO GRAZIE AL ‘PREZZO DEL SANGUE’ NEL PUNTLAND
4.  NEWS FLASH: NIGERIA: IL GOVERNATORE DI GOMBE GRAZIA 31 PRIGIONIERI
5.  NEWS FLASH: IRAQ: JIHADISTI FRANCESI FANNO APPELLO ALL’ONU PER EVITARE LA PENA DI MORTE
6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


IRAN. NTC PRESENTA IL DOSSIER ‘I VOLTI DELLA REPRESSIONE’ PER UN AGGIORNAMENTO DELLA LISTA UE DEI SOGGETTI A MISURE RESTRITTIVE PER GRAVI VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI

Il dossier “I volti della repressione” a cura di Nessuno tocchi Caino – Spes contra spem presentato oggi (13 febbraio 2020) al Senato delinea i profili di 23 esponenti del regime iraniano che l’associazione chiede siano inseriti nella lista UE dei soggetti a misure restrittive in ragione delle gravi violazioni dei diritti umani compiute.

Attualmente sono 82 i soggetti iraniani inseriti in questa lista che pone un veto al rilascio di visti ed il congelamento di loro beni economici o finanziari e che deve essere aggiornata entro il 13 aprile 2020.
Per Elisabetta Zamparutti, tesoriera di Nessuno tocchi Caino, “l’inserimento nella lista UE dei soggetti che indichiamo nel dossier è un modo nonviolento per esprimere solidarietà nei confronti del popolo iraniano oppresso da 40 anni dal regime iraniano, per evitare complicità dell’Europa con quel regime e per manifestare coerenza con i principi dello Stato di Diritto e del rispetto dei diritti umani a cui l’Europa dice di credere.” #Bisharaf, che in persiano vuol dire vergogna, è lo slogan che gridano i manifestanti anti regime in Iran a cui si ispira l’hashtag stampato sui braccialetti distribuiti ai partecipanti alla conferenza stampa per criticare non solo il regime iraniano ma anche un’Europa troppo incline alla politica di accondiscendenza come ha dimostrato anche il recente viaggio dell’Alto rappresentante UE per la politica estera J. Borrell, come ha detto l’Amb. Giulio Maria Terzi. Ma i 23 profili sono anche la dimostrazione che l’Iran è il problema della crisi mediorientale e che come tale non può costituire la soluzione. Si va da Ebrahim Raisi, Capo della Magistratura, che nel corso della sua carriera ha accusato, detenuto, torturato e giustiziato moltissimi detenuti dopo aver fatto parte, insieme a chi oggi è suo consigliere, Mostafa Pourmohammadi, di quella "Commissione della morte" che ha messo in atto quel massacro di almeno 30 mila prigionieri politici nel 1988, come ha ricordato Mahmoud Hakamian, della Resistenza Iraniana. C’è il Ministro dell’Intelligence Mahmoud Alavi, tra i fautori della repressione delle proteste anti-regime nel novembre 2019 che ha riconosciuto davanti il parlamento che il regime ricorre alla tortura e alle misure volte a ottenere confessioni forzate da trasmettere poi in televisione. E poi il giovane Ministro delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, il trentenne Mohammad-Javad Azari Jahromi, che ha giocato un ruolo determinante nella campagna di repressione, controllo e censura che il Governo iraniano ha messo in atto durante la rivolta iniziata nel novembre 2019 nei confronti degli attivisti bloccando l’accesso a Internet per diversi giorni. Infine c’è Hossein Ashtari, Capo di quella polizia (LEF) che ha ucciso decine di persone e ne ha arrestate altre migliaia, sparando tra la folla e picchiando i manifestanti durante le rivolte anti regime. Il LEF gestisce anche centri di detenzione non ufficiali, dove si consumano torture e abusi, tanto fisici quanto psichici dei detenuti. A loro sono dedicati i banner presentati in conferenza stampa e che ora Nessuno tocchi Caino utilizzerà nella sua campagna social.
Per il Sen. Lucio Malan è inaccettabile la volontà dell'Iran di cancellare Israele dalla cartina geografica mentre per il Sen. Roberto Rampi inserire nella lista UE questi esponenti del regime non significa mettere all'indice le singole persone ma prendere le distanze da un sistema sanguinario e oppressivo. Per Laura Harth, rappresentante del Partito Radicale all'ONU è urgente che l'Italia si doti di uno strumento come il Magnitsky Act, mentre per Elisabetta Rampelli, Presidente del Tribunale per le Libertà Marco Pannella è urgente che sia conosciuta la vera natura del regime iraniano.
(Fonti: NTC, 13/02/2020)


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

TEXAS (USA): STOP ALL’INVIO DI CARTOLINE, SOLDI E CIBO AI DETENUTI NEL BRACCIO DELLA MORTE

Un’amica di Nessuno tocchi Caino, Daniela Fontana, ci informa di cambiamenti in senso restrittivo nel braccio della morte del Texas.
“Scrivo da 14 anni a un condannato a morte in Texas, Polunsky Unit. Oggi ho letto che dal 1° marzo non solo non sarà più possibile inviare cartoline, ma non si potrà più inviare denaro o cibo se non si è sulla sua visiting list (Commissary Accounts Only persons on an offender’s visitation or OTS call lists may deposit funds or make Ecomm transactions). Io ho sempre cercato quando potevo di inviargli piccole somme di denaro tramite Jpay e di inviargli cibo tramite TDCJ e-comm. A quanto pare, dal primo marzo non potrò più farlo. E come me anche altri pen pal italiani ed europei, che scrivono e inviano denaro, ma non hanno la possibilità di andare negli States. La vita di molti detenuti nel braccio della morte diventerà ancora peggiore di quanto già non sia. Qui è dove ho letto la notizia: https://www.tdcj.texas.gov/news/inspect_2_protect.html
Queste nuove norme (TDCJ News - Inspect 2 Protect beginning March 1, 2020) sono davvero un colpo al cuore. Non poter più mandare card e greeting card ridurrà la corrispondenza che i prigionieri ricevono, ma il cambiamento più grave è che molti di loro non potranno più acquistare francobolli per mantenere i contatti con l'esterno, potendo contare solo sul supporto economico dei loro visitatori. E per molti di loro, come per il mio pen pal, significherà non ricevere più nessuna somma in denaro. Le lettere portano la vita dentro la cella, e creano legami. Ma serve denaro per comprare francobolli, buste, carta da lettera. Questa norma si tradurrà in un annientamento psicologico per chi riceveva lettere e piccole somme di denaro dall'Europa. Se avete qualche suggerimento da darmi, ve ne sono grata. Grazie. Daniela Fontana”
Purtroppo NtC non ha suggerimenti. Periodicamente registriamo cambiamenti nei regolamenti, alcuni in senso migliorativo, più spesso purtroppo in senso restrittivo... confidiamo che, se una soluzione c'è, il "pen pal" la segnalerà a Daniela, e Daniela ce lo farà sapere, e noi ne daremo notizia. Per altro, l’isolamento che il Texas sembra sia intenzionato ad applicare ai detenuti del braccio della morte, rendendo “economicamente” difficile mantenere i rapporti con l’esterno, è una misura meno severa di quella già da molti anni applicata ai detenuti italiani in regime di 41 bis, i quali possono ricevere denaro solo dai familiari più stretti in possesso dell’autorizzazione al colloquio. Anche per questo, da alcuni anni Nessuno tocchi Caino ha affiancato alla battaglia contro la pena di morte, quella contro gli eccessi di durezza del regime del 41 bis in vigore in Italia.
(Fonti: NtC, 11/02/2020)


SOMALIA: DUE FUCILATI E UNO SALVO GRAZIE AL ‘PREZZO DEL SANGUE’ NEL PUNTLAND

Uno dei tre condannati a morte nel Puntland per lo stupro e omicidio di una ragazzina di 12 anni, avvenuti l’anno scorso a Galkaayo, si è salvato dall’esecuzione l'11 febbraio 2020 a seguito di negoziati tra le famiglie della vittima, Aisha Aden, e quella del condannato, ha appreso HOL.
Una fonte informata ha riferito a HOL che Abdisalan Abdirahman Warsame, che è il fratello del secondo condannato Abdifitah Abdirahman Warsame, non è stato giustiziato a seguito dei negoziati tra le due famiglie.
Gli altri due condannati, Abdishakur Mohamed Dige e Abdifitah Abdirahman Warsame, sono stati invece fucilati l'11 febbraio mattina a seguito del verdetto di un tribunale dello scorso maggio che è stato confermato dalla Corte Suprema del Puntland il 29 agosto.
Fonti hanno detto che le due famiglie abbiano raggiunto un accordo sul “prezzo del sangue”. "La famiglia dei due fratelli condannati ha supplicato la famiglia di Aisha di lasciare vivo un figlio e pagare un risarcimento", ha detto la fonte.
Altre fonti hanno riferito che Abdisalan durante tutto il processo si è dichiarato innocente e di essere stato in classe come insegnante al momento dei crimini.
Tuttavia, i campioni di DNA raccolti dal Bureau of Forensic Science con sede nel Puntland e i risultati successivi dei test condotti in Kenya hanno legato i tre all’omicidio e stupro di Aisha Ilyas Aden, nel febbraio 2019.
Il tribunale di primo grado di Garowe nella sua sentenza del maggio 2019 ha condannato a morte i tre imputati, assolvendo invece nello stesso caso altri sette imputati.
Ad agosto 2019 la Corte Suprema ha confermato le condanne a morte.
(Fonti: hiiraan.com, 11/02/2020)


NIGERIA: IL GOVERNATORE DI GOMBE GRAZIA 31 PRIGIONIERI

Il governatore dello stato nigeriano di Gombe, Alhaji Muhammadu Inuwa Yahaya, il 12 febbraio 2020 ha graziato 31 prigionieri e commutato in 21 anni di reclusione la condanna a morte di un altro detenuto.
I detenuti hanno ottenuto clemenza per il potere del Governatore sulla Prerogativa della Grazia ai sensi della Sezione 212 (1) della Costituzione del 1999, a seguito della raccomandazione del Consiglio Consultivo Statale di Gombe sulla Prerogativa della Grazia, guidato dal Commissario di Giustizia e Procuratore Generale dello Stato, Zubair Muhammad Umar.
In precedenza il Consiglio aveva ricevuto 71 richieste da parte di detenuti che scontano condanne nella Media Sicurezza di Gombe e in altri centri di custodia di Bajoga, Billiri, Cham e Tula.
Il Consiglio ha preso in considerazione l’età avanzata dei richiedenti (di età pari o superiore a 50 anni), i giovani (di età pari o inferiore a 16 anni) e le persone che scontano tre anni e più con meno di sei mesi da scontare e che hanno mantenuto una buona condotta.
Gli altri sono persone che soffrono di malattie terminali o che scontano condanne di lungo termine e hanno scontato più di 10 anni mantenendo una buona condotta.
(Fonti: This Day, 13/02/2020)


IRAQ: JIHADISTI FRANCESI FANNO APPELLO ALL’ONU PER EVITARE LA PENA DI MORTE

Cinque jihadisti francesi condannati a morte in Iraq hanno fatto appello alle Nazioni Unite affinché spingano la Francia a riportarli a casa, ha detto il loro avvocato, aggiungendo che stanno subendo un trattamento disumano.
I prigionieri stanno subendo "trattamenti disumani e degradanti all'interno delle carceri irachene", ha dichiarato l'avvocato Nabil Boudi all'AFP il 6 febbraio 2020.
Il governo francese è "perfettamente informato della situazione" ma non ha fatto nulla per fermarla", ha affermato, sottolineando che lo stato ha il dovere di garantire protezione consolare a "tutti i cittadini francesi, senza eccezioni".
I cinque detenuti sono Brahim Nejara, Bilel Kabaoui, Leonard Lopez, Fodil Tahar Aouidate e Mourad Delhomme. Sono tra gli 11 jihadisti condannati a morte l'anno scorso in Iraq dopo essere stati accusati di appartenere al gruppo armato dello Stato Islamico.
Boudi ha fatto appello al Comitato delle Nazioni Unite contro la Tortura, che controlla l'attuazione da parte degli Stati membri della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Tortura, affinché "adotti misure di protezione provvisorie (...) per evitare che i denuncianti subiscano danni irreparabili".
Ha anche invitato le Nazioni Unite a condannare la Francia per aver rifiutato di rimpatriare gli uomini e processarli sul suolo francese.
(Fonti: RFI, 07/02/2020)

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Per maggiori informazioni: http://www.nessunotocchicaino.it