Quando leggo Maurizio Milani io ci trovo lo spirito del miglior Giovanni Guareschi.
“Ho iniziato a essere buttato fuori dalle osterie all'età di otto anni, anzi no. Verso i 14. Vuoi perché m'innamoravo della figlia del barista, vuoi perché m'innamoravo della parrucchiera di 50 anni che veniva lì a bere il vino, vuoi perché intanto che un muratore era in bagno e lasciava sul banco il suo bicchiere di vino io glielo bevevo. Vuoi perché quando la barista era nello sgabuzzino le sfilavo dal banco il bottiglione di vino rosso e lo bevevo senza rispetto. Poi prendevo coraggio e volevo fidanzarmi con la vigilessa che dava le multe sulla via. Insomma a oggi sono stato buttato fuori da 1500 osterie.” (pag. 21)
“Alle 5,30 del mattino tre uomini in attesa di essere caricati sui pullmini dei “caporali” per essere smistati nei vari cantieri edilizi della Lombardia si ritrovano al bar. Sul pullmino poi c'è l'estrazione su chi di noi manovali quel giorno sarà in regola con i bollini Inps. Se capita a me di solito cedo il privilegio a chi mi paga un calicione di vinaccio bianco.” (pp. 21-22)
“Vado al bar, il mio barista mi dice: “È arrivata un'impiegata nuova della Banca Popolare, è bellissima”. Già sto male senza averla vista. Alle 10,30 viene al bar a bere il caffé, la vedo, mi tengo in piedi per caso poi svengo. Appena rinvenuto corro fuori dal bar, vado all'immobiliare più vicina, vendo la casa, mi licenzio e vado ad abitare a Enna senza averlo deciso prima. Ragazzi, ci tengo alla vita. Non voglio morire per lei. Premetto che non c'era stato nemmeno un ciao tra di noi... Forse sono stato troppo precipitoso. Ma il pensiero di farle la corte, non dormire la notte, magari usciva una sera con me, magari mi baciava per tre anni, poi tutto d'un colpo mi lasciava. Perché è questo che sarebbe successo. Meglio tagliare tutto prima. P.S. Spero che nel bar di Enna non mi entri una donna sul più bello.” (pag. 41)
“Nelle sagre di paese dove c'è la cuccagna ormai non mettono più giù il palo in legno. Mettono il palo eolico. Gli mettono su il grasso per renderlo scivoloso. Ho visto in questi anni tanti pali eolici ma senza eliche. Esse risultano fatturate. Vengono vendute a parte.” (pag. 58)
“Le api si sono estinte: per questo purtroppo non si può più far niente. Adesso non facciamo estinguere le rondini. Si è presa una brutta abitudine, quella di vendere in edicola a fascicoli i richiami in legno per rondini e altri animali. Sai, papà con bambino non sanno cosa fare, si mettono sul balcone e fischiano. Richiami sul balcone la rondine che stava passando, le fai piantare lì il viaggio. Cosa la chiami a fare? Le fai uno scherzo, poi dopo 50 metri altro balcone. La mandi in confusione poi il prossimo anno non vengono più. Perché non compri il richiamo dei lupi? Quello no perché rischi, la rondine invece è buona, la puoi prendere in giro.” (pag. 64)
“Ho lavorato per 15 anni per Greenpeace e sono rimasto un po' deluso perché non mi hanno versato i bollini Inps per la pensione. Sai, sono andato a fare una verifica, dovrei avere 35 anni di bollini perché ho iniziato a lavorare a 15 anni. Per Greenpeace ho assaltato baleniere a Rimini: noi sul gommone loro da sopra ci sparavano con gli idranti, mi sono rotto il polso. Il mio capo squadra di Greenpeace per non andare in infortunio mi dice: “Facciamo risultare che ti sei fatto male nell'andare in bicicletta fuori del lavoro”. Abbiamo assalto piattaforme petrolifere nel Golfo del Messico, tantti attivisti lo facevano non per convinzione ma per vantarsi al bar ed entrare al Grande Fratello. Insomma, risultano coperti solo otto mesi: quelli che ho lavorato al McDonald's messo in regola. Cosa facevo? Facevo andare carne di balena sulla griglia.” (pag. 88)
“L'uomo preistorico ha iniziato a scrivere lettere d'amore all'età di 15 anni. La donna preistorica invece meno. L'uomo (sempre preistorico) ha smesso a 16 anni. Non le ha mai più scritte. Tranne una breve parentesi prima di morire a 21 anni. Le lettere sono due. Sono conservate nell'archivio della famiglia titolare del marchio Sony. Per me sono false. Comunque c'è gente che va a vederle lo stesso.” (pp. 101-102)
“All'età di 35 anni andai a vivere con i nonni. Dopo alcuni mesi ho iniziato a vestirmi come l'antico progenitore. Attualmente ho 46 anni, vivo ancora con i nonni. In più sono diventato nonno anch'io. Almeno così mi ha fatto credere la mia antichissima morosa. La notizia è giunta ieri. Per me non cambia niente. Spesa, affitto, luce, telefono eccetera. Si interessano i miei nonni. Un domani ci penserò.” (pag. 125)
“Sono stato portato al manicomio in tenerissima età, per sbaglio. Avevo 11 anni ma ne dimostravo 18. Dopo diversi mesi si sono accorti, ma ormai mi trovavo molto bene. Per cui hanno dovuto insistere per mandarmi via. Chiaramente non ho voluto nessun risarcimento.” (pag. 151)
“Ieri ho conosciuto una donna molto bisognosa. Subito le ho regalato il mio orologio. Lei subito l'ha venduto. Essendo bisognosa l'ha svenduto per poco. Valeva 5000 euro, lei ne ha presi 1000. subito li ha spesi in vestiti. Adesso lei è ancora bisognosa. Io sono precipitato nella fascia di povertà.” (pag. 173)
“A me piace mangiare l'anguria Ogm fuori stagione sui viali di Milano la sera. Mangio tutto a base Ogm, la mia morosa invece tutto a base di biologico: poi abbiamo scoperto che tutte le verdure arrivano da uno stesso campo. A una mettono il cartellino Ogm, a una biologica. Una la trattano, una no. Per me è uguale. A me piace mangiare una bella fetta di anguria Ogm sui viali di Milano alle cinque di mattina. Fuori stagione costa anche 30 euro la fetta, è buona, fa bene, un giornalista mi chiesto: “Ma non temi per la tua saluta, forse tra 20 anni...”. “No, in quanto domani abbiamo un regolamento di conti tra bande per il controllo del territorio, temo di essere ferito lì. L'anguria Ogm non mi fa né caldo né freddo.” (pag. 181)
“Arrivi a Roma Termini, vedi il tuo amico di militare, vai con lui a mangiare alla mensa dei poveri, butti via il computer e telefoni: “Amore basta, divento barbone.” (pag. 245)
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Che poi Milani mi ricorda anche Charles Bukowski per tutto l'alcool, l'amore, la desolazione, le donne, i bar, le stanze, le periferie.