YES DEER
INVISIBLE°SHOW - BERGAMO - DOMENICA 25 OTTOBRE
dalle h.18:00
- conferenza stampa & concerto -
info e prenotazioni - invisibleshow@yahoo.it \ 349 88 30 539 - 349 16 80 619
[L'appuntamento è da intendersi come anteprima di qualcos'altro, previsto tra novembre e dicembre per l'abituale cura di Invisible Show. Nomi, luoghi e altri dettagli di tale rassegna verranno svelati con una conferenza stampa, posta a introduzione della performance musicale degli Yes Deer.]
INVISIBLE SHOW (egocore, Villa d'Adda/Castel Rozzone/Mozzo/Oggiono)
Sono quattro ragazzi, mediamente di buona famiglia, mediamente visibili, mediamente inservibili. Uno è un fonico, un altro è un tipografo, un altro ancora è un manager, l'ultimo è un correttore bozze. Il primo mi ha regalato un Wurlitzer senza tasti, col secondo ci suonavo assieme, il terzo ha investito nelle mie doti di ittiologo free lance, al quarto ho rubato la ragazza. Da diverse delle loro idee hanno tratto gratuitamente ispirazione e benefici, con notevole risparmio d'idee, alcuni uffici stampa di locali e band, realtà curatoriali più o meno istituzionali, quotati sound artist della scena underground. Hanno tutti e quattro un grande futuro, dietro di loro.
YES DEER (free jazz/noise, Norvegia/Danimarca)
Sono due ragazzi e una ragazza. Lei suona il sassofono, gli altri due chitarra e batteria. Musicalmente dicono di sentirsi vicini ai connazionali Noxagt, che a propria volta dicono di sentirsi vicini ai Melvins. A me piacciono molto.
nota 1:
Gli Yes Deer sono un giovane trio norvegese/danese di jazz cacofonico. A maggio dell'anno scorso, per l'etichetta francese Gaffer Records (Mats Gustaffson, Talibam!, Walter Weasel dei Flying Luttenbachers, Zu), è uscito il loro primo album: The Talk of Tennis. Dicono di sé: “Yes Deer è lo sfregamento stridulo ed esplosivo tra libido e intelletto, pre e post, polifonia freejazz e egopatia noise. È disperazione entusiasta.”. È disperazione entusiasta.
nota 2:
Nell'inglese antico, la parola deer (cervo) indicava qualsiasi tipo di animale selvatico, ma nel corso del tempo ha finito per riferirsi solo ai mammiferi ruminanti della famiglia Cervidae. Il termine non presenta parentele linguistiche con dear (caro) né con drear (noioso).
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Non amo per niente le presentazioni di libri ma vi segnalo lo stesso due presentazioni:
A novembre vi ricordo che esce questo libro di Filippo Corridoni.
24 Ottobre ore 15:30, presso
Società d'Incoraggiamento d'Arti e Mestieri
Biblioteca
via Santa Marta 18, Milano
Ezra Pound: da Jefferson a Confucio, passando per Mussolini
Con Luca Gallesi e Cesare Cavalleri
A più di quarant’anni dalla sua scomparsa, Pound continua a far parlare di sé, tanto per la sua statura poetica quanto, e soprattutto, per il progressivo avverarsi delle sue profezie, specie dopo la catastrofe economica che ha travolto l’Europa, all’alba del nuovo millennio. Al tempo inascoltato, il suo pensiero è di un’attualità sconcertante, nella denuncia dell’usura e dei Signori dell’Oro, che giocano con i popoli vincolando i loro destini alle oscillazioni del capitale.
Libri:
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