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martedì 31 marzo 2015

"L'ultimo dei Savage" di Jay McInerney; "Una morte in famiglia" di James Agee; "Heretic" di Ayaan Hirsi Ali; Tommaso Pincio & Salinger



"L'ultimo dei Savage" di Jay McInerney comincia così: "L'amicizia è una trovata di Dio per farsi perdonare l'istituto della famiglia."  Avevo 18 anni quando lo lessi per la prima volta. 







Un articolo di Paola Peduzzi su Il Foglio a proposito della prossima uscita del libro di Ayaan Hirsi Ali, "Eretica": Hirsi Ali, una Lutero per l’islam. “Eretica”, manifesto biografico di una musulmana riformatrice"



Tommaso Pincio scrive dei tre racconti di uno degli autori che mi hanno cambiato la vita.

lunedì 30 marzo 2015

Alcuni estratti da "Franciavanguardia" di Sebastiano Caputo (Circolo Proudhon)



Come promesso alcuni giorni fa propongo alcuni estratti da "Franciavanguardia. Cronaca di una rivoluzione culturale" di Sebastiano Caputo (Circolo Proudhon) che raccoglie interviste e incontri con personalità della cultura francese legate fra loro "da un comune sentire: la France éternelle.". E' un post molto lungo questo che anticipa una possibile intervista a 360 gradi a Sebastiano.

"Gli illuministi si dicono umanisti per eccellenza. Andate a leggere l'Enciclopedia! Vedrete l'odierna ideologia liberale: annullamento delle feste religiose, la domenica tutti a lavoro, smantellamento delle corporazioni e dei sindacati, liberalizzazione dell'economia. E' la costituzione dei ricchi contro i poveri. I poveri dovevano lavorare di più per produrre di più, le donne lasciare la casa per andare a fare lavori terrificanti, i bambini da inviare nelle miniere. Nel nome della libertà individuale, l'Enciclopedia ha cancellato qualsiasi forma di protezione sociale. Gli illuministi sono degli anti-umanisti!" (pag. 43, Marion Sigaut)

"Potremmo dire che il mondialismo è un messianismo...più che un'ideologia indifferenziata all'interno di una "global governance", dove l'essere umano è ridotto alla semplice definizione di "uno stomaco prolungato da un attributo sessuale". E' uno spirito che ha come obiettivo quello di distruggere alcuni valori, ad esempio pensando alla Francia e all'Italia, mi viene in mente il cattolicesimo in quanto "religione rivelata". Come diceva un grande dirigente della massoneria francese un secolo fa: "Spegnere le lucri nel cielo". Il mondialismo rimane una visione materialista e anti-umana. E' un messianismo che appartiene solo ad un gruppo ristretto di persone. Se affermiamo che è un misticismo religioso, il primo ribelle è il "portatore di luce". Nel Ventesimo secolo quest'ideologia si è espansa in maniera molto più veloce. Il veleno, con il progresso tecnico di questo secolo, può essere facilmente trasmissibile." (pag. 45, Pierre Hillard)

"Scrive Zeimmour che è stato "il trittico: derisione, decontrazione, distruzione", che ha minato "le fondamenta di tutte le strutture tradizionali: famiglia, nazione, lavoro, stato, scuola. L'universo mentale dei nostri contemporanei è diventato un campo di rovine. Il successo intellettuale delle scienze umane ha distrutto tutte le certezze. Come aveva previsto nel 1962 Claude Lévi-Strauss, scopo ultimo delle scienze umane non è costruire l'uomo, ma dissolverlo." Perché chiamare "Il Suicidio francese" il saggio che traccia la storia di Francia dal 1970 ai nostri giorni? "E' stato difficile scegliere il titolo del mio ultimo libro. La Francia muore, si è fatta lentamente avvelenare dall'ideologia di decontrazione, di derisione, di derisione, quello che io chiamo le tre D. Siamo nella fase di distruzione. Da quarant'anni abbiamo delle élite politiche, economiche, culturali, mediatiche che distruggono le nazioni e tutti i loro pilastri, che lasciano il popolo nudo di fronte ai problemi esistenti." (pag. 52, Eric Zeimmour)

"Alla punta del sistema piramidale Ratier parla della lobby più potente di Francia: Le siècle. "Riunisce 600 persone una volta al mese (di destra e di sinistra, il padronato come i sindacati, ndr), e concentra almeno l'85 per cento del potere in Francia. E' la sezione francese dell'iper-classe mondializzata. Ci sono le grandi imprese, gli uomini e le donne di governo, cardinali, insomma tutte le persone che contano veramente, gli iper-potenti, banchieri, assicuratori, finanzieri. I ministri, ad esempio, non ci sono perché non governano. Si riuniscono, si sposano fra loro, e di conseguenza concentrano il potere e non lo fanno uscire. E ovviamente sono tutti milionari. Questa potente lobby difende i suoi interessi e il suo territorio, ma non ha la volontà di cambiare la società. La massoneria ha un potere secondario, è più forte in altri Paesi come in Inghilterra. C'è una massoneria di sinistra e una di destra, persone abbastanza mediocri. E poi c'è la lobby ebraica francese che però non posso parlarne perché ci sono delle leggi in Francia che me lo impediscono." (pag. 57, Emmanuel Ratier)

"Lo Stato d'Israele è diventato impopolare agli occhi delle persone, è per questo motivo che sono nati fenomeni come quello di Dieudonnè che prende in giro tutte le strumentalizzazioni della Shoah. Il problema è che Israele, come tutti i regimi coloniali, non capisce quando è il momento di cambiare strategia...Israele va contro un muro. Ogni critica verso Israele oppure verso la lobby ebraica viene perseguitata dalla giustizia. Non c'è da stupirsi se oggi i giovani francesi stanno con Dieudonnè e Soral. La cosa terribile è che le teste pensanti dell'ebraismo non cambieranno strategia. Continueranno a collegare antisionismo e antisemitismo, perché la strumentalizzazione della shoah ha raggiunto dei livelli ridicoli. Ormai è difficile insegnarla nei licei perché i ragazzi si mettono a ridere. Ad ogni modo credo che tra un secolo studieremo la questione ebraica come un complesso sistema di propaganda. Mi chiedo come fanno a prenderci così in giro." (pag. 62, Jacob Cohen)

"Lottare contro il razzismo significa lottare contro il sionismo, lottare contro il colonialismo è lottare contro il sionismo, tutto questo è molto coerente, la Francia oggi è colonizzata dal sionismo, il sionismo colonizza altri popoli nel mondo, e io sono nella resistenza", dice. "Mi hanno detto per decenni che Jean Marie Le Pen e il Front National era il male assoluto, e invece ho scoperto che il razzismo non era l dove mi facevano credere che fosse. Il vero razzismo in Francia è oggi rappresentato dal CRIF presieduto da Roger Cukierman e la LICRA di Alain Jakubowicz, entrambi sostenuti dal primo ministro Manuel Valls, il quale si è detto più volte legato eternamente ad Israele". (pag. 64, Dieudionne M'Bala, M'Bala)

"Il nome scelto da Soral per l'associazione, Egalité&Réconciliation, è indicativo. E' l'uguaglianza nella riconciliazione, e la riconciliazione nell'uguaglianza. Lo slogan "destra dei valori e sinistra del lavoro" s'iscrive nella tradizione francese di Georges Sorel, del suo allievo Edouard Berth, negli scritti di Pierre Joseph Proudhon come in quelli di Rousseau ("se lo si legge correttamente", spiega Soral, "è una lettura progressista che critica il progressismo della corrente Illuminista, ed è allo stesso tempo tradizionale ma che non cade nella reazione: la sua è una rivoluzione conservatrice"). Ma soprattutto che rifiuta le categorie ufficiali della destra e della sinistra per andare oltre: Egalité&Réconciliation è la riconciliazione del proletariato e della classe media in una falsa lotta di classe: quella tra i salariati e le piccole imprese. Riconciliazione tra i francesi e i francesi estratti dall'immigrazione." (pag. 73, Alain Soral)

"Il grande merito filosofico di Costanzo Preve è effettivamente quello d'aver ricordato che il concetto di "comunità" era alla base della critica socialista all'individualismo liberale e alla corrispondente "atomizzazione del mondo" (Engels). Non ci stancheremo mai di ripetere, in effetti, che una vera società umana non potrà mai essere il prodotto di un semplice accordo contrattuale tra individui "indipendenti per natura" mossi dal loro semplice "interesse  ben compreso". (pag. 84, Jean Claude Michea)

"Io mi sono definito da sempre "un uomo di destra di sinistra" o "un uomo di sinistra di destra", cioè ho sempre creduto che questo schema destra-sinistra non significhi più nulla, che sia divenuto oggi completamente obsoleto se si cerca di analizzare i grandi avvenimenti della nostra epoca. Il carattere fittizio di questo schema mi sembra di giorno in giorno più chiaro." (pag. 93, Alain De Benoist)

"Io ho votato contro il Tratto di Roma nel 1957, credo nell'Europa boreale, da Brest a Vladivostok. Non vogliamo un Super Stato, ma un'unione di popoli e nazioni con gli stessi obiettivi. Ecco perché dobbiamo cooperare tra Stati, non sul modello dell'Unione Europea che vuole distruggere le nazioni." (pag. 103, Jean Marie Le Pen)

"La demonizzazione del Front National inizia quando si è molto giovani siccome le nostre coscienze non hanno degli anticorpi sviluppati. Mi ricordo che quando stavo al liceo i professori mi parlavano del Front National come qualcosa di cattivo e pericoloso. E' anche vero però che i giovani sono per definizione ribelli, e votare per il Front è un atto di ribellione. Se ti dicono di non fare una cosa quando sei giovane vai a finire che quella cosa la fai. E poi quando quelle persone ti ripetono le stesse cose e allo stesso tempo vedi che quello che ti propongono non funziona allora spontaneamente si ha la volontà di cercare la verità altrove. Ecco che i giovani si interessano a noi, che siamo l'unica alternativa al modello centro-destra-sinistra." (pag. 106, Julien Rochedy)





domenica 29 marzo 2015

Alle sparate del ministro Poletti sul lavoro estivo

Alle sparate idiote del dirigente del campo di rieducazione lavorativo/scolastico/poliziesco estivo Poletti rispondo con: 


e


(il verbo renziano è così furbo e suadente che fa breccia ovunque)

Cioran - "Ineffabile nostalgia" (Archinto); manifestazioni che si ripetono + Sigur Ros


Per chi ama Cioran questo libro intimissimo e malinconico è imperdibile.

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La manifestazione di ieri a Roma della Fiom, sinistra varia, sigle, associazioni, coalizioni sociali mi ha messo addosso tanta tristezza, altro che speranza. Ascoltavo in macchina la diretta di Radio Popolare e lo sconforto che provavo ad ascoltare Landini, i manifestanti, Ingroia (!!!!!!!!!), Fassina, eccetera mi ha fatto quasi lacrimare anche se per la rabbia ho tirato un paio di pugni sul cruscotto. Attualmente in Italia c'è una melma velenosa e tossica resa cemento da personaggi odiosi come Renzi, Landini, Salvini, Berlusconi, Alfano, Grillo, Civati, eccetera, eccetera. 

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Farinetti e il suo staff hanno capito benissimo che la Resistenza è un bel brand per far commuovere il classico elettore democratico. E vai col libro sul padre e i valori dei partigiani e bla bla bla. Quante lenticchie in più venderai? Mio nonno sarebbe andato a dargli qualche schiaffone.


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E fra andata e ritorno ieri sono riuscito a riascoltare interamente questi tre album straordinari:








sabato 28 marzo 2015

The Most Important Place In The World




Ecco c'è questo album. Non l'ho ancora ascoltato ma a pelle mi sembra la colonna sonora di giornate che conosco. Mio padre dice "Hai la faccia distrutta" e poi ricomincia a fregarsene. Di questi tempi non ho voglia di prendermi cura di me stesso.

venerdì 27 marzo 2015

Dante Virgili, Cliquot

Non so se a uno come Dante Virgili interessasse davvero una tomba ben curata ma visto a me piacciono parecchio i cimiteri diffondo volentieri questo appello:


Salviamo La Distruzione. Le ossa inquiete di Dante Virgili





Nel 1970, Dante Virgili pubblicò il suo primo romanzo senza ricorrere all'uso di pseudonimi, La Distruzione. Scritto come una sorta di autobiografia onirica, con una scrittura decisamente sperimentale, il romanzo è un flusso di coscienza costruito come una sequela di farneticazioni d’un modesto correttore di bozze, ex interprete delle SS in Italia durante la Guerra Civile, e rappresenta, assieme al successivo Metodo della Sopravvivenza, una delle poche opere di rottura letteraria nel panorama italiano. Seppellito al cimitero di Musocco a Milano, la sua salma, abbandonata nel deposito del cimitero, è in attesa di essere collocata nell'ossario comune, vittima di quella triste sorte alla quale va incontro chi non ha più parenti o amici che ne mantengano vivo il ricordo e provvedano al mantenimento della tomba. Intanto si è riusciti temporaneamente a fermare la macchina burocratica e a mantenere ferme le spoglie nel deposito del cimitero, fino al 31 marzo prossimo, in attesa di una risoluzione, magari del Comune di Milano: nel frattempo sono necessari 1500 Euro per un loculo temporaneo che impedisca la dispersione dei resti di Virgili: Salviamo La Distruzione!

Gerardo de Stefano e Andrea Lombardi

Una copia della nostra edizione de La Distruzione sarà inviata in omaggio a tutti i donatori alla sottoscrizione per salvare dalla dispersione in ossario i resti di Dante Virgili. In una apposita sezione del libro sarete elencati tutti!

F.to 14x21, 220 pagine, prefazione di Luigi Mascheroni.

Donate al link: http://www.gofundme.com/nxnsf8 e inviateci una mail a ars_italia@hotmail.com con il vostro indirizzo!


La pagina FB dell'iniziativa: https://www.facebook.com/salviamoladistruzione

Rassegna stampa (In aggiornamento): Il GiornaleSatisfiction , Libero , Blog Il Giornale , Barbadillo


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Su Barbadillo scopro la nascita appena nata una casa editrice digitale: la Cliquot I primi titoli sembrano interessanti come questo "La cosa marrone chiaro" di Fritz Leiber.



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Mi mancano.
E quando ieri ho visto un'orientale che indossava una loro maglietta mi sembrava proprio Nancy Whang ho avuto un vero e proprio capogiro.








giovedì 26 marzo 2015

Pulp-Babies


La canzone della serata.

Ex-Otago e Patrizia


Per me Patrizia é Pat.

Ma Patrizia sono anche altre due Patrizia.

La prima Patrizia abitava nel palazzo accanto a quello dove sono cresciuto. E' nata sul finire degli anni '60. Me la ricordo che faceva l'animatrice all'oratorio femminile, forse era anche dell'Azione Cattolica. Di sicuro mia sorella e Marida mi dicevano che lei e altre due ragazze le portavano all'oratorio domenicale e festivo. Patrizia indossava già allora tacchi alti come sua madre infermiera e in cortile avevamo tutti paura di lei. Avevamo paura anche di sua madre e del padre che lavorava in comune. La finestra del loro bagno si affacciava proprio sullo spiazzo trasformato in prigione quando giocavamo alla guerra. Non ho mai visto Patrizia senza tacchi alti, se non d'estate quando portava dei sandali che comunque un po' di tacco ce l'avevano sempre. Qualche tempo fa ci siamo incontrati nei parcheggi del cortile e mi ha detto "Da piccolo eri un mostriciattolo, pallido, sempre malato, che si nascondeva ovunque." Le stavo per rispondere male ma mi sono fermato quando ho ricordato lo strano mondo che era il nostro cortile, un mondo dai confini vaporosi dove io, lei e tanti altri bambine  bambini siamo cresciuti e allora ho sorriso e lei ha sorriso con me. Non ha mai smesso di impegnarsi nella vita parrocchiale. Forse fa anche la catechista. Ricordi di paese. Splendidi.

E poi c'è la seconda Patrizia.

Lavorammo per anni nella stessa cooperativa sociale. Prima ci conoscevamo molto di vista. Lei è del '77, io del '79. Era rimasta incinta alle medie. Da quel momento una vita difficile, fatta di soprusi, pestaggi, cazzate varie. Quando ci ritrovammo in cooperativa sia io che lei non stavamo proprio messi bene. Si ricordava di mia sorella. Col trascorrere dei mesi finì che entrammo in confidenza e io e un altro mio collega cercammo in tutti i modi di aiutarla nel suo percorso di emancipazione. Purtroppo non ci riuscimmo. Le cause sono tante e non è questo il luogo per parlarne. Un giorno venne al lavoro col collo violaceo e gonfio come un ananas per le botte rimediate che mi venne da piangere. Ricordo anche che quando qualcuno la vide in paese conciata in quel modo disse che se le era meritate quelle botte. Ancora oggi, se mi vede, si ferma e mi parla della sua vita, dei suoi figli, dei sotterfugi continui per mantenerli. Sei piena di vergogna Patrizia quando mi parli e non ne avresti ragione. Tante tue fughe le capisco perfettamente. Poi, due anni fa, ho visto tuo figlio, in cooperativa. Era un ragazzo semplice, serio, preciso. Lo sguardo era triste ma nessuno si lamentava di lui. Insomma.


C'è una terza Patrizia. Una cagnetta che forse un giorno io e la mia compagna prenderemo. 
Ma questa la capisce solo Pat.

mercoledì 25 marzo 2015

Ludd - 18 Marzo 1921


"Facendo la rivoluzione di ottobre, la classe operaia aveva sperato di ottenerela sua emancipazione. Ne risulto' invece, una maggiore schiavitu' per l'individuo. Il potere passo' nelle mani della monarchia poliziesca in quelle degli usurpatori comunisti, i quali, invece di lasciare la liberta' al popolo, gli riservarono la paura delle prigionie della Ceka. Ma la cosa piu' criminale e' la paura instaurata dai comunisti: essi hanno messo la mano anche sul pensiero, sulla vita moraledeiu lavoratori, obbligando ciascuno a pensare unicamente secondo le loro formule. Ma il martirio e' alla fine. L'incendio della ribellione illumina qua e la' il paese in lotta contro l'oppressione e la violenza. Gli sbirri sovietici non dormono piu' , e prendono tutte le misure per prevenire e soffocare l'inevitabile terza rivoluzione. No, non e' possibile nessun compromesso. Bisogna vincere o morire!
E' la parola d'ordine di Kronstadt rossa, terrore dei controrivoluzionari di destra e di sinistra."
Morte a Lenin
Morte a Trotsky
Kronstadt vive"


Domenico Pozzovivo vince la terza tappa della Volta Ciclista a Catalunya + "Chesil Beach" di Ian McEwan (Einaudi), Ex-Otago e "In nome della patria. Ebrei e cultura di destra nel Novecento" di Vincenzo Pinto (Le Lettere)



Perché insomma il ciclismo è una vera passione per me. Altro che saloni del libro, presentazioni del cazzo, festival del cinema, saloni bio, conferenze e altre schifezze del genere. Meglio le feste di Silvio alle fiere dell'editoria, indipendenti e non. E so bene di quante nefandezze sia pieno il ciclismo ma preferisco seguire una corsa di ciclismo che ascoltare un artista che parla e parla. Discuto spesso di ciclismo con mio padre. Mio nonno, suo padre, era ciclismo, boxe (mi manca il contatto col ring), ippica (l'Ippodromo di San Siro fu un luogo incredibile e spero un giorno di tornarci) e colui che mi fece conoscere Bugno e tutto il ciclismo epico. Si è appena aperta con la Sanremo la stagione delle classiche ma c'è questo piccolo ciclista lucano al quale sono affezionato tantissimo. Oggi ha vinto la terza tappa della Volta Ciclista a Catalunya. Temo che questa prestazione comporterà un calo poi al Giro, spero di essere smentito.

E visto che oggi è il giorno dell'apparente leggerezza:






E poi:


Maggiori informazioni qui.

Questo è un libro incredibilmente bello:





martedì 24 marzo 2015

"La piccola comunista che non sorrideva mai" di Lola Lafon (Bompiani) + Věra Čáslavská


Questo libro di Lola Lafon è un gran libro che ho letto tutto d'un fiato. C'è stata una valanga di ricordi che mi ha sommerso. Di racconti. Di mia madre che stravedeva per la ginnastica artistica. Di Nadia che era il suo mito. Leggetelo, dai, non avete bisogno di una recensione del cazzo, che palle le recensioni. Come fa a non interessarvi una come la Comaneci e tutto quello che le girava intorno? Cercatelo. Lola Lafon si rivela ancora una volta una scrittrice di grandissima umanità, sottigliezze, contraddizioni. Un libro commovente che mi ha scaldato dentro.


E in questo libro si parla anche di Věra Čáslavská. A quei tempi c'era chi si inginocchiava per applaudire la bandiera sovietica, i regimi comunisti, eccetera, eccetera. Il gesto di Vera, dimenticato, vale mille parole. E' di una sottigliezza ribelle che mi fa piangere. 



E quanto nel profondo mi sento simile a Nadia Comaneci.

lunedì 23 marzo 2015

Fuck Buttons / Alice Glass


"Slow Focus" è un gran disco.
Si può ascoltare tutto qui.
Ma dovete farlo a volume alto.
Altissimo.
Io adoro quello che accade dopo e a ridosso de il minuto 37, il pezzo è "Stalker". Mostruoso.

Non avete idea dell'incazzatura che ho dentro.

O forse sì.

Mi stanno venendo delle ulcere allo stomaco da premio strega.

Mentre Alice Glass dopo lo scioglimento dei Crystal Castles la si può trovare ancora qui e qui. Mutazione amabilmente inquietante.




Sulle elezioni dipartimentali francesi, un commento di Sebastiano Caputo

Sono letteralmente innamorato della Francia.  Seguo moltissimo la loro vita politica, culturale, anche per motivi di amicizia personale. Leggendo i vari commenti sui giornali c'era qualcosa che non mi tornava perché poi i risultati sono quelli sotto e ovviamente sono tutti da commentare, posizionare a livello locale, eccetera, eccetera. Sebastiano Caputo ha scritto un articolo proprio su queste elezioni dipartimentali che offre una lettura diversa da quelle che si sono lette in queste ore: "La solitudine dei numeri primi e degli astenuti"





domenica 22 marzo 2015

PETER KERNEL "High Fever" Live @ L'Astrolabe - Orléans // ASTROTV


Perché "Thrill Addict" è dentro la mia testa.

La settimana finisce in merda.

Ne comincerà un'altra di merda

Poi un'altra ancora di merda.

E via così.

Fino all'esaurimento.

Fortuna che ci sono le ricette di un'amica speciale.

Canzoni come questa.





(...e non sentirò la mancanza di Pisapia...anzi...)

sabato 21 marzo 2015

Di sabato: James Ellroy, Piero Cipriano, Wolf Bukoswki, l'ennesima fiera del libro del cazzo, Sarah Jaffe




Un sabato che mi vede stanchissimo di lavoro e preoccupazioni. Intanto ho terminato "Perfidia" di James Ellroy. Quando lessi i primi lanci dell'uscita statunitense avevo storto il naso. Ancora gli stessi personaggi? La paranoia del complotto sull'attacco di Pearl Harbor? E poi invece il romanzo è una bestia davvero perfida. E la copertina statunitense (la vedete sopra) è molto più bella e significativa di quella italiana ed è un vero peccato che Einaudi non l'abbia mantenuta. Dentro questo nuovo romanzo ci sono omicidi, star hollywoodiane, comunismo da salotto, Quinta Colonna, eugenetica nazista, imperialismo giapponese, sesso, rastrellamenti, religione, Ira, internamenti, polizia corrotta, slancio patriottico, puttane, alcolismo, froci, messicani, sottomarini. E' un romanzo violento, cattivo, razzista,  anti-razzista, sanguinoso, coinvolgente, disturbante, oppiaceo ma anche tanto, tanto sentimentale e sensuale e sensibile e commovente. Ne sono uscito frastornato e ho guardato fuori, verso la strada, con le macchine parcheggiate ovunque. Questo cuore nero ellroyano che mi parla dentro e continua a parlarmi. Non so se sia il romanzo più bello di Ellroy ma di sicuro è il romanzo di uno scrittore che scrive quello che vuole, fregandosene delle anime belle dei lettori, delle loro aspettative. Quando leggo Ellroy io non mi sento tanto bene. Però mi sento bene.


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"La fabbrica della cura mentale" di Piero Cipriano è stato uno dei libri più belli degli ultimi tempi. Oggi è la volta de "Il manicomio chimico".  non l'ho ancora letto ma prima o poi arriverà. Da quando non scrivo più recensioni nel vero senso della parola le mie letture sono ritornate ad essere più libere e intense.


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Dopo le ultime elezioni israeliane ho letto e ascoltato persone che parlavano di sanzioni, boicottaggi, eccetera. Ragionamenti al servizio di stati, governi. Ma comunque argomenti interessanti su cui varrebbe la pena di discutere. Ma intanto per chi vive dalle parti italiane, o limitrofe come nel mio caso, sarebbe meglio non frequentare alcuni luoghi come Eataly o campagne militari del cazzo come Expo e non applaudire ridicole e ipocrite iniziative come i tombini milanesi d'autore o i writers lecchesi che "rivitalizzano" palazzi e muri che quando erano grigi stavano quasi meglio. Un discorso lungo che meriterebbe ben altro spazio. Tutto questo per dirvi che il 25 marzo esce per Alegre un libro che mi sembra molto interessante di Wolf Bukowski: "La danza delle mozzarelle. Slow food, Eataly, Coop e la loro narrazione". La copertina mi fa stare male con quella faccia in copertina. 


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Il prossimo fine settimana a Milano ci sarà l'ennesima fiera del libro. Questa volta indipendente. Che poi, tolte le sorelle dell'editoria, sono sempre le stesse case editrici che si trovano nelle altre fiere, salvo le eccezioni ma le eccezioni esistono ovunque. Sono stato invitato in maniera informale, per un caffè, una birra, una chiacchierata ma ho declinato l'invito. Non sono posti che fanno per me. Già pensarci mi fa salire l'ansia. Tutto quel chiacchiericcio mi fa star male. Tutti quei sorrisi da salotto mi fanno venire voglia di nascondermi. Tutte quelle presentazioni che è meglio farsi di morfina. Tutti quegli stand che purtroppo non prendono mai fuoco.

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Anni fa mi dicesti, "Ascolta questo album. Ma lascia stare le due canzoni che già ti piacciono. Ascolta le altre. Questo è un album sincero. Tosto. Bello." 
Avevi ragione. 
Peccato non potertelo mai più dire.
Coi morti si può parlare solo col pensiero.
E non è la stessa cosa.






ToBeContinued... 2015 BERGAMO 24 MARZO 2015 00.00 - 24.00 Giornata Mondiale Della Lotta Alla Tubercolosi in collaborazione con Stazione di Topolò e Officina Globale della Salute LIVE STREAMING CONCERT for the World TB Day

Ho uno strano rapporto con la TBC. Il mio bisnonno paterno era un tubercolotico. Combatté nella Grande Guerra (come il mio nonno materno), socialista fin dalla giovinezza, muratore così bravo da costruire con le sue mani la casa per la sua famiglia. Non prese mai la tessera del Fascio. I fascisti andavano a picchiarlo anche nel reparto d'ospedale. Così, per divertimento. Lui entrava e usciva dagli ospedali. Mio padre si ricorda di un uomo fragile, buonissimo. Morì troppo giovane anche lui. Anche mio zio Ezio soffrì di malattia ai polmoni. Era giovanissimo. Fu spedito a Sondalo e poi in Liguria. La famiglia di mia madre non aveva un soldo per aiutarlo. Poco dopo essere guarito fu investito a Milano. Visse il resto della sua esistenza con una gamba maciullata. Quando morì per un tumore al pancreas i dottori dissero che con tutto quello che aveva passato era già tanto che avesse superato i settant'anni. Poi ci fu Daniele un collega e amico di mio padre che si ammalò di TBC. Tutti noi ci sottoponemmo a profilassi. Ero alle elementari e io ero uno fra i bambini più scatenati quando c'erano le campagne porta a porta per vendere francobolli per la lotta alla TBC. Io non raccontavo mai nulla, perché ero così timido che le parole mi morivano in bocca. Probabilmente le persone compravano tutti i miei francobolli perché conoscevano mia madre e perché, bianco e giallo com'ero, sembravo un cadavere.

Tutta questa premessa per pubblicizzare quest'evento:



Invisible°Show presenta:  ToBeContinued... 2015

BERGAMO 24 MARZO 2015 00.00 - 24.00
Giornata Mondiale Della Lotta Alla Tubercolosi
in collaborazione con Stazione di Topolò e Officina Globale della Salute
LIVE STREAMING CONCERT 
for the World TB Day

Invisible°Show ha aderito anche quest’anno al progetto ToBeContinued in occasione della Giornata Mondiale della Lotta contro la Tubercolosi. Il 24 Marzo, A Bergamo, una rete di otto punti d'ascolto ricoprirà integralmente le 24 ore durante le quali diversi musicisti sparsi in vari punti del pianeta trasmetteranno la loro musica live.
Giunto alla sua sesta edizione, ToBeContinued 2015, evento musicale organizzato dal laboratorio di arti Stazione di Topolò, sarà ascoltabile collegandosi al sito www.stazioneditopolo.it o nei vari punti d'ascolto in tutto il mondo.

A Bergamo i luoghi che faranno parte di questa rete curata da Invisible°Show sono: la libreria IncrocioQuarenghi, la ciclofficina BikeFellas, la serigrafia Tantemani, il circolo Maite, la redazione di CTRL Magazine, i negozi di abbigliamento Bomboclat e Coffee & Television, e – a Zanica - il negozio di strumenti musicali Suono1981.

A ideare e coordinare l’operazione sono Antonio Della Marina, musicista esperto di computer music e Moreno Miorelli, direttore artistico di Stazione di Topolò, il tutto sotto l’egida dell’Officina Globale della Salute / Globalna Delavnica Zdravja/ Global Health Incubator, il laboratorio creato nel luglio 2009 proprio a Topolò dal dottor Mario Raviglione, massima autorità mondiale nel campo della lotta alla tubercolosi, per mettere in contatto i mondi della creatività e della scienza. Il progetto è reso possibile dal sostegno di Lilly MDR-TB Partnership e Sanofi e dalla collaborazione di UNIKUM – Centro Culturale dell’Università di Klagenfurt che ospita fisicamente il quartier generale del progetto. ToBe Continued ha il patrocinio del Dipartimento Stop TB dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.




PUNTI DI ASCOLTO
a cura di Invisible°Show


⚭ INCROCIO QUARENGHI 
orari d’ascolto: 9.30-14 /15-20
indirizzo: via G. Quarenghi 32, BERGAMO

⚭ BOMBOCLAT 
orari d’ascolto: 10:30-13/15-19.30
indirizzo: via San Bernardino 1d, BERGAMO

⚭ BIKE FELLAS 
orari d’ascolto: 10-12.30/15-19.30
indirizzo: via G. Paglia 31/e, BERGAMO

⚭ REDAZIONE CTRL Magazine 
orari d’ascolto: 00.00-10.00
indirizzo: Via B. Bono 43, Bergamo

⚭ COFFEE & TELEVISION 
orari d’ascolto: 15:30-16:30
indirizzo: Via San Bernardino 22b, Bergamo

⚭ MAITE 
orari d’ascolto: 18:00-24:00
indirizzo: Via Sant'Agata, Bergamo alta

⚭ SUONO 1981 
orari d’ascolto: 15:30-19:30
indirizzo: P.zza Papa Giovanni XXIII 6, Zanica, Bergamo

⚭ SERIGRAFIA TANTEMANI 
orari d’ascolto: 8:00-13:00/14:00-17:00
indirizzo: Via Gavazzeni 3, Patronato S. Vincenzo, Bergamo
sito: http://tantemani.it/

° l’elenco completo dei punti di ascolto di tutto il mondo è consultabile sul sito www.stazioneditopolo.it 



⚭ 48 ARTISTI PER 24 ORE ⚭
Meho Grbic (Bosnia)
Portable Elephant (Bulgaria)
Robert Rich (USA)
Fikri Ms (Indonesia)
Generation Skweee (Bielorussia)
Moki Mcfly (Filippine)
Irakli Abramishvili (Georgia)
MP I vH+ Computational art Projects (Iran)
Dimitar Dodovski (Macedonia)
Ulrich Mitzlaff (Portogallo)
Timo Tuhkanen (Finlandia)
Andrey Kiritchenko (Ucraina)
Vlas Presnetsov (Russia)
Tim Hodgkinson (Gran Bretagna)
Hiroshi Hasegawa (Giappone)
without eyes (Sudafrica)
Daniele Vineis (Italia)
Ebren Duo (Turchia)
Valentina Villarroel Ambiado (Cile)
Anna Stereopoulou (Grecia)
Dario Lozano Thornton (Canada)
Antonio Della Marina (Italia)
Liliane Chlela (Libano)
Abdellah Hassak (Marocco)
Bojana Saljic (Slovenia)
Dickson Dee (Hong Kong)
Stephen Adams (Australia)
Barulhista (Brasile)
Israel Martinez (Messico)
Jakub Orel (Repubblica Ceca)
Air Protection Office (Germania)
Tiziana Bertoncini &Thomas Lehn (Austria)
Sound Meccano/Jura Laiva (Lettonia)
David Shea (Australia)
Ivan Mrsic (Nuova Zelanda)
Alexander Fabian aka Ozono (Perù)
Elin Vister (Norvegia)
Clara de Asìs (Francia)
Shailesh Shenoy (India)
Gerald Flebig (Germania)
Jiyeon Kim + Gangil Yi (Corea del Sud)
Masashi Isai (Giappone)
Fabian Racca e Mario Ayala (Argentina)
Mihai Salajan (Romania)
Shashank S. Giri (India)
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giovedì 19 marzo 2015

Ian McEwan, "La ballata di Adam Henry (Einaudi); Drieu La Rochelle, "I cani di paglia" (Edizioni di Ar) e la festa di San Giuseppe

Oggi è una giornata strana. Vivo in un paese dove San Giuseppe è festa. Io ho lavorato, e come me tanti altri, ma in generale la maggior parte delle persone è rimasta a casa e magari farà pure il ponte. Dove vivo non c'è un negozio aperto e per comprare il pane fresco, l'acqua, il latte, il vino devi cercare un distributore di benzina col Piccadilly o robe simili annesso. Mi piace questa situazione di stasi. Questi bambini che girano ovunque. Questa tranquillità che evita lo shopping. Il cinismo potrebbe raccontare di viaggi nei supermercati oltre confine ma oggi ho visto gli altri inquilini del mio grattacielo respirare per strada. San Giuseppe significa mio padre che è nato nel 1948 così come McEwan. Ho recentemente letto il suo: "La ballata di Adam Henry" (Einaudi). Ci sto ancora pensando.  Tanti commentatori tendono a ridimensionarlo come scrittore ma ce ne fossero in giro di scrittori come lui.




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Ne ho letto su Barbadillo e segnalo l'uscita della nuova traduzione, disponibile dal 15 marzo, del libro di Drieu "I cani di paglia". Gran libro.

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il 19 marzo mia madre preparava il piatto preferito di mio padre.
se lo godevano loro due.
altrimenti si mettevano in viaggio.
le prealpi, la valsolda, lucerna, ginevra, losanna, berna, milano, bergamo, lecco, como.
quest'anno io, mio padre e mia sorella, festeggeremo in ritardo.
l'anno scorso abbiamo mangiato in silenzio.
quest'anno mangeremo con la stanchezza che ci spolpa la poca carne che indossiamo.
giocheremo ai dadi il nome di quello che morirà prima.
e quante volte mia madre ha dovuto ascoltare i dottori dirle, come in questa canzone, "Andrea, sta bene non è niente non è niente"




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Ma un tempo a San Giuseppe si disputava anche la Milano-Sanremo e insomma quest'anno si celebrano i 25 anni della vittoria di Gianni Bugno. Gianni è in assoluto il mio corridore. Quell'anno io piansi. Avevo 11 anni. Quel Giro d'Italia vittorioso fu una cavalcata. Ma il giorno del Sanremo io mi inginocchiai e baciai in lacrime il pavimento del mio salotto. Questa domenica io sarò fisso sulla corsa. E affanculo a tutte le stronzate sui candidati al merdosissimo premio strega.


mercoledì 18 marzo 2015

"FRANCIAVANGUARDIA. CRONACA DI UNA RIVOLUZIONE CULTURALE" di Sebastiano Caputo (Circolo Proudhon Edizioni); GODSPEED YOU! BLACK EMPEROR : 'Asunder, Sweet And Other Distress" (Constellation); Massimo Fini & Filippo Facci


"Franciavanguardia. Cronaca di una rivoluzione culturale" (Circolo Proudhon Edizioni) è un libro di Sebastiano Caputo, direttore de L'Intellettuale Dissidente e vice-direttore della collana Circolo Proudhon Edizioni, che raccoglie le interviste a Jean Marie Le Pen, Julien Rochedy, Alain Soral, Pierre Hillard, Laurent Ozon, Farida Belghoul, Piero San Giorgio, Eric Zemmour, Marion Sigaut, Dieudonné M’Bala M’Bala, Alain De Benoist, Kémi Séba, Jean Claude Michéa, Robert Ménard, Emmanuel Ratier, Jacob Cohen, Michèle, Tribalat, Camel Bechikh e Serge Latouche. Fra qualche giorno estrapolerò alcuni passaggi.


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Evelyn Waugh è uno degli scrittori che mi accompagna da sempre. In libreria ci sono "Tutti i racconti" (Bompiani). 650 pagine tutte da leggere.

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Così, tanto per dire, il 31 marzo esce il nuovo disco dei GODSPEED YOU! BLACK EMPEROR , ovvero 'Asunder, Sweet And Other Distress. Se cliccate ascoltate anche un nuovo pezzo.



Un libro che aspetto di leggere e questo invece è un pezzo di Filippo Facci uscito su Libero:

"Massimo Fini, qualche sera fa, mi ha invitato a farci un bicchiere. Uscivamo dalla Rai di Milano, dov’eravamo stati ospiti in un programma di libri, e forse ha pensato che - culturalmente - parlassi la sua stessa lingua. Da qui l’invito in un locale sotto casa sua, nonostante in passato ci fossimo brutalmente attaccati da un giornale all’altro. Prima che prendesse il taxi (io ero in motoretta) mi ha detto che era quasi cieco per via di un glaucoma, ma io già lo sapevo. Lo sapevo perché c’è scritto nel suo ultimo libro e perché era chiaro da come si muoveva. Sceso dal taxi, davanti al bar, dapprima non mi distingueva. Per muoversi meglio ha accettato una mano, ma sempre con dignitosa moderazione. Gli ho detto, poi, davanti al vino, che non doveva dolersi se in passato mi aveva giudicato un mezzo coglione: è un fatto generazionale, è normale, così come è normale che io sappia molte cose di lui e lui poche di me. Io ho letto i suoi libri: non credo che lui abbia letto i miei. Allo stesso modo - gli ho detto - ci sono ragazzotti che hanno letto libri miei, ma che io, siccome sto invecchiando, spesso giudico come dei mezzi coglioni. Sono gli anni a renderci ciechi: anche se, nel suo caso, la faccenda è ben più seria della mia comoda metafora. Però voglio dirgli una cosa. C’era l’alcol, quella sera, e c’erano le sigarette, c’era qualche immortale ricordo sul giornalismo - soprattutto suo - e nei paraggi c’era persino qualche bella ragazza. Cieco o non cieco, avevamo tutto."


martedì 17 marzo 2015

"Senza paura delle rovine", il nuovo video dei Vintage Violence



I Vintage Violence sono una delle realtà più belle e intense del territorio dove sono nato e dove ho vissuto. "Senza paura delle rovine" è il loro nuovo video girato ad Atene nel novembre del 2014. Potete vederlo qui.

Regista: Luana Giardino, Rocco Arienti
Post-produzione: Marco Mazzoni
Attrice: Stefania Ventura

lunedì 16 marzo 2015

Smokers Outside The Hospital Doors




mio padre dice che non dimenticherà mai la pelle che si staccava dal corpo di mia madre.
io non dimenticherò mai le attese nei corridoi dell'ospedale, nel bar al piano terra dell'ospedale, nel cortile interno dell'ospedale, sulle scale d'emergenza dell'ospedale, nel parcheggio sotterraneo  dell'ospedale suonando il clacson perché dovevo correre da mia madre, nella sala d'attesa di reparti affollati.
non dimenticherò mai mio zio che piangeva per mia zia malata di tumore mentre mia madre moriva di tumore.
non dimenticherò mai mia madre che sdraiata con la flebo nel braccio sinistro mi chiede scusa per avermi rimesso voglia di fumare.
io che mi siedo accanto alla figlia di un'altra malata.
la sua testa piena di riccioli biondi.
tutti e due che guardiamo le montagne.
lei che mi allunga la mano e io che gliela stringo.
mia madre è morta pochi mesi prima della sua.
non dimenticherò l'eleganza di questa figlia.
non dimenticherò mia cugina che piange in una sala d'attesa.
non dimenticherò mia sorella.
non dimenticherò mia madre, condannata, che saluta tutti gli altri pazienti, che li conforta, che si preoccupa di loro, che ha parole buone per loro.
non dimenticherò mia madre che redarguisce una suora per la sua superficialità.
non dimenticherò mia madre che parla di me e la mia compagna a una dottoressa.
non dimenticherò un'altra dottoressa, in lacrime, che mi dice che mia madre era una donna straordinaria.
non dimenticherò mai questa canzone.
perché oggi, ancora più del sempre, la morte è una presenza costante.
perché sta arrivando la primavera.
e primavera e estate erano mia madre.
e cominciava a voler uscire dall'inverno che le faceva male dentro.
perchè tutte le volte che arriverà la bella stagione io penserò alla promessa non mantenuta di portarla a Londra e tenerle stretta la mano per farla sopravvivere alla paura dell'aereo.

"30annozero. Il giro del mondo per investire su se stessi" di Marianna Sansone e Antonio Benforte (Nativi Digitali); "La strage degli imbecilli" di Carl Aderhold (Fazi)


Antonio e Marianna sono due bellissime persone che stimo davvero tanto.
Hanno scritto questo libro scaricabile da qui.
Vi consiglio anche sul sito che hanno creato: Econote. Che poi definirlo "sito" è alquanto riduttivo.

"Era il Natale 2013. A Milano, come sempre, faceva freddo e pioveva. Io e Marianna ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: "ma davvero è tutto qua?". Ne avevamo abbastanza del cielo grigio, delle pareti asfissianti dell'ufficio, di settimane fitte di lavoro e altre cose inutili e dei weekend a casa con il mal di testa.
Ci abbiamo messo pochissimo, ad azzerare tutto e a ripartire. A gennaio l'associazione Econote, a marzo la decisione: "e se facessimo il giro del mondo?".
Quando lo dicevamo agli amici, quasi non ci credevano. E invece. Partenza il 15 giugno, ritorno poco più di due mesi dopo. Nel mezzo, 4 continenti, più di 10 città visitate e 65mila km percorsi con ogni mezzo possibile e immaginabile. 
Ora, a un anno esatto da quella decisione, pubblichiamo con Nativi Digitali Edizioni 30annozero. Il giro del mondo per investire su se stessi. Un po' diario di viaggio, un po' guida per tutti quelli che vorrebbero o hanno già deciso di intraprendere un'esperienza come la nostra, che è molto più semplice ed economica di quanto si possa immaginare. 

Spinti dal motto "perché la vita è troppo breve e il mondo troppo grande" ci siamo lasciati andare e siamo partiti. Abbiamo dormito da amici, in aeroporto e da sconosciuti couchsurfer, abbiamo reincontrato parenti e riabbracciato vecchi amici. Abbiamo visto albe e tramonti indimenticabili, siamo passati da 30 a 5 gradi in 15 ore (Los Angeles-Melbourne, per intenderci). Abbiamo programmato il nostro viaggio tappa dopo tappa, senza aver paura dell'ignoto, affidandoci alle volte al caso, uscendone diversi, cambiati. Più vivi.
Dentro quest'ebook ci siamo noi: come eravamo, come abbiamo imparato a essere. E quello che vogliamo dal nostro futuro. Per me e Marianna è stata un'esperienza indimenticabile. La porteremo con noi per sempre. Poterla condividere con voi è una grande gioia, un cerchio che si chiude."


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Io provo spessissimo il desiderio di eliminazione. C'è un libro che ne parla: "La strage degli imbecilli" di Carl Aderhold (Fazi Editore). Esce il 20 di marzo e lo ha recensito Massimiliano Parente su Il Giornale: "La vera utopia? Eliminare tutti gli imbecilli". E a margine devo dire che l'inserto culturale domenicale de Il Giornale non è male.


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Due film che vorrei vedere presto:




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(Sarah Jaffe)




sabato 14 marzo 2015

The One I Love


Perché questa è stata una giornata difficile.
Senza fine.
Tutta colpa del lavoro.
Domani sarà anche peggio.
Ma ho deciso di lasciare che le cose prendano la piega che vogliono.
Fa freddo.
Domani magari nevicherà.

Mi salvo ascoltando i soliti gruppi.
Fantasticando vacanze impossibili.
Sognano spiagge cretesi.
Coltivando relazioni con persone semplici.
Relazioni che non potranno mai sfociare in un'amicizia ma che comunque si fondano su valori fondamentali per il sottoscritto.

E intanto aspetto che la ragazza che amo torni a casa dal lavoro.


venerdì 13 marzo 2015

Perfidia


Cosa dire di Ellroy? Beh, io ne sono un cultore. "Perfidia" lo leggerò fra poco. Che poi "Perfidia" è anche un pezzo di Glenn Miller che andava a manetta nella testa di mio nonno:



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Che poi se parlo di perfidia penso alle facce di alcune persone incazzate per la sentenza della Cassazione.
Ne conosco alcune che si saranno masturbate piegandosi sulle intercettazioni pubblicate, altre che avranno indossato la loro veste preferita, quella dell'Inquisitore/ghigliottinatore, altre che avranno recitato preghiere, altre che avranno disquisito di moralità e immoralità, di costituzione, di leggi, di doveri e anche di libertinaggio ma sempre prestando orecchio a quanto dicevano i vescovi, quelli del fatto, di repubblica e compagnia bella. A me il tizio appena assolto fa schifo, così come mi fa schifo tutta la gentaglia che gli sta attorno ma altrettanto schifo me lo fanno questi presunti oppositori, questi origliatori da strapazzo, questi pennivendoli del cazzo. Tutti complici uno dell'altro. Mi è bastato incappare su Santoro ieri sera per capire la schifezza di questi tempi, una schifezza incarnata dal conduttore e dai suoi ospiti.
Ispirano più fascino e rispetto le foto di Bin Laden a Tora Bora.

(stuzzico persone conosciute)

Qui sotto trascrivo un estratto dalle opere di Robert Brasillach dedicato a Sacha Guitry e che parla di giudici. Quest'anno è il sessantesimo anniversario della morte di Robert Brasillach, fucilato al Forte di Montrouge il 6 febbraio 1945. Il mio cuore è anche per lui.



"I giurati erano sorteggiati in una lista della Resistenza, stabilita semplicemente e ufficialmente dal comunista Midol. Quella povera gente, tuttavia, mi disgustava meno dei magistrati che accettavano di collaborare a quella parodia, dopo avere prestato giuramento al Maresciallo Pétain. Mi si raccontava l'interrogatorio di Sacha Guitry:"
- Sapete perché siete qui? - gli aveva domandato il giudice.
- Lo so: quarant'anni di successo.
- No, ma voi avete fatto colazione con il maresciallo Goering.
- Sì, ho fatto colazione con il maresciallo Goering. Ho desinato anche con il re d'Inghilterra. Può darsi che io faccia colazione domani con il Presidente Roosevelt. Quel che posso assicurarvi, è che non pranzerò mai con un giudice istruttore".
E' il più bel dialogo del teatro di Sacha."



giovedì 12 marzo 2015

Albedo



"Lezioni di anatomia" degli Albedo è stato recensito Manfredi Lamartina/Novanta e una delle tante contenute nel libro "10-14. Dieciquattordici" scaricabile gratuitamente da qui



e n questi giorni sta uscendo il loro nuovo lavoro "Metropolis":


che si può ascoltare in anteprima su Rockit e da quel poco che ho ascoltato mi sembra un gran disco come il precedente. Sono canzoni da cuore aperto, grondante emozioni. Ma davvero. Che a me viene voglia di piangere. 




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tutti i mesi sono crudeli
tutti le stagioni sono crudeli

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Giovanni Lindo Ferretti tiene bellissima rubrica su Avvenire chiamata "Dal crinale" e questo pezzo sotto è uscito il 27 febbraio 2015.

"Le alpi a nord, a sud il mare, nella loro concretezza geografica; la giornata è serena, tesa di gelida tramontana e lo sguardo s'allarga senza compiacimento. Tanta bellezza oggi non basta a sé; una incrinatura tinta d'angoscia ne offusca la funzione estetica. Penso pensieri inquieti, si presentano agli occhi ovunque posi lo sguardo: ad ogni punto cardinale corrisponde uno scenario ben poco rassicurante nutrito di notizie, immagini, discorsi e tutto è più o meno vicino, mai così lontano da poter essere considerato estraneo. Cerco di farmene ragione ed il mio sguardo si scompone in infinità di altri sguardi; da questo luogo in ogni tempo, in una scansione che ripercorre la storia in queste montagne.
Qualcosa di palpabile, come una carezza, un leggero pungolo, una spintarella ed il pensiero corre a mia nonna: la sua mano, piccola e consunta, bastava a schermarmi il mondo, a fare della mia vita di bimbo l'avventura più bella sulla terra. Non essere sradicato dalla mia storia, questa è la mia dote, la forza dei miei giorni.
Essere sradicati per poter sradicare: lo richiede l'economia e l'impone la politica; la finanza, salda al comando, ara, semina e raccoglie in tabula rasa e delle radici fa cimeli d'antiquariato.



mercoledì 11 marzo 2015

Roseland

Mi curo con la letteratura e poco altro.

Roseland è una medicina che accompagnata con del buon vino mi fa dimenticare che là fuori c'è una vita da vivere anche domani.

Una vita che non fa per me. Che non mi interessa. Che sopporto e che continuo a sopportare.

Molly Antopol coi suoi straordinari racconti mi ha buttato così tanto a terra che uscire per spostare la macchina è stata una vera tortura. 

Ho sognato kibbutz lontani dove non potrò mai vivere.

Ma ascoltare i suoni emessi dagli altri esseri umani mi dà la nausea.
Quando parlano io mi sento male.

La notte che volge all'alba, invece, quando gli uccelli cantano, si esibiscono, si rincorrono di ramo in ramo, si tacciono quando mi avvicino, mi fa sentire felice. Starei ad ascoltare il loro concerto per ore. 

Così come adoro le figure di uomini e donne e cani che silenziosi camminano veloci, pensierosi, stanchi, tremanti sulla strada, avvolti nelle ombre delle loro esistenze. Dentro e fuori angoli di mistero che stimolano la fantasia proprio perché rimarranno sempre zone celate all'incontro.

Fuori dalla finestra l'incombere della primavera.

La depressione.
La voglia di morire.
L'assoluta indifferenza ai progetti.
Le parole.
Troppe.
Sempre sprecate.
Con questo retrogusto di già sentito, di già pronunciato, di già letto, di già pensato, di già immaginato, di già criticato, smontato, riciclato.