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giovedì 19 febbraio 2015

"Tra dove piove e non piove" di Anna Felder (Armando Dadò editore); "Poesia d'amore per ragazze kamikaze" di Francesca Genti (Edizioni Sartoria Utopia); "Fantasma Parastasie" di Aidan Baker e Tim Hecker







"Tra dove piove e non piove" di Anna Felder (Armando Dadò editore, introduzione di Roberta Deambrosi) è un romanzo del 1970 riproposto nel 2014 da Armando Dadò. Un romanzo delicato, e toccante che racconta la storia di un insegnante finita nella Svizzera tedesca a insegnare italiano ai figli degli immigrati italiani accampati nelle baracche e intanto intreccia una storia d'amore con un uomo maturo, impara a scoprire un mondo diverso, dove si parla una lingua incomprensibile, sobrio, ritirato, austero o forse solo apparentemente austero. Una storia di formazione individuale e collettiva, malinconica, di divisioni e ripartenze, in bilico costante fra due mondi opposti ma che mantengono, se li si vuole scoprire, incredibili punti di contatto. Vivo e lavoro in Svizzera e mi sono emozionato leggendo questo romanzo. Basta superare il confine e ci si ritrova in un mondo diverso (penso solo al Natel...), tanto più se si pensa che la lingua del Cantone è l'italiano ma non è Italia e Svizzera e io sono, volente o nolente, un immigrato, con tutte le difficoltà che si possono immaginare. La Svizzera è un Paese complicato. Ma sta diventando la mia seconda o forse la mia prima vera casa.

"Non voglio dire che sia stato Gino soltanto a farmi decidere: il lavoro che faceva mi piaceva molto, mi accorgevo che avevo tutto ancora da scoprire, più che in Italia, perché non parlavo soltanto ai bambini, ma imparavo a conoscere anche i loro genitori, le famiglie, colonie intere di emigranti un po' simili a me: allora era più bello, per noi, era più vero parlare insieme la nostra lingua: voleva dire ricordare ogni volta, fare il salto oltre frontiere, voleva dire scrivere le lettere, telefonare (e aspettare chissà quanto sulle panchine della Hauptpost, tutti, cugini e pronipoti, per poi pagati in franchi i tre minuti della comunicazione), dire "qui tutti bene come speriamo di voi", dire anche quello che non si sapeva dire. Perché non lo si poteva dire così, attraverso la signorina del centralino, che cos'era la Svizzera, com'era stare qui, o su un foglio di carta non appiccicato sopra il francobollo da cinquanta: lì si ringraziava il buon Dio della salute, si mettevano tutt'al più "le cose interessanti" di papà e mamma di Antonella Annunziata a Kungoldingen: i battesimi, i funerali, gli sposalizi; e le lire, i franchi, l'eredità da dividersi, la casa da comprare." (pp. 57-58)


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IO, OGGI, CON LA MIA DISPERAZIONE

sto qui. completamente costernata.

l’hai fatta grossa in questa situazione:

hai fatto veramente la cazzata.

parlo così, io:

alla mia tigre

alla mia maleducazione

alla malora di questa mia giornata.

vorrei passare un brutto quarto d’ora:

io e la mia tigre

essere sbranata.

vorrei andarmene dritta giù in prigione.

sto qui. completamente frastornata.

a dire alla mia tigre cosa non deve fare

a dire alla mia tigre di comportarsi bene

io alla mia tigre a cui voglio tanto bene

ma che non riesco ad addomesticare.


"Poesie d'amore per ragazze" (Edizioni Sartoria Utopia) è una raccolta di poesie di Francesca Genti Fabrizio Miliucci l'ha intervistata su Flaneri: "UNA SPECIE DI “MUSICA DA CAMERETTA. A tu per tu con la poetessa Francesca Genti"



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Il disco che mi suona in testa oggi: "Fantasma Parastasie"

2 commenti:

  1. Oggi con la mia disperazione, me la vesto, addosso. Sono giorni così, come questi versi. Vado a leggermi la recensione e i tuoi post... se mi danno tregua. Ma pare che anche qui la lingua sia incomprensibile ;)

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