Ho letto due fumetti, differenti per ambientazione, ma uniti nel raccontare due tragedie della storia, l'Olocausto e il genocidio attuato in Cambogia dai Khmer Rossi, e due grandi e sfortunate storie d'amore.
Uno è questo:
"Centomila giornate di preghiera" di Loo Hui Phang e Michaël Sterckeman (Coconino Press/Fandango, traduzione Francesca Scala). Sempre sulla Cambogia affianco altri due libri che ho letto: "L'eco delle città vuote" di Madeleine Thien (66thand2nd, traduzione di Caterina Barboni) e "Il sorriso di Pol Pot" di Peter Fröberg Idling (Iperborea, traduzione di Laura Cangemi)
L'altro è questo:
"La proprietà" di Rutu Modan (Rizzoli/Lizard, traduzione di Daria Barchi Merlo) al quale oggi affianco il monumentale "Gli scomparsi" di Daniel Mendelsohn (Neri Pozza, traduzione di Giuseppe Costigliola) e il provocatorio "Il mio Olocausto" di Tova Reich (Einaudi, traduzione di Costanza Prinetti). Il giorno della Memoria ho ucciso i ceri e chiuso gli occhi.
La graphic novel di Rutu Modan mi ha messo una gran voglia di andare a Tel Aviv:
E infine un grande saluto pieno di affetto e riconoscenza a Bruno Biagi che dopo tanti anni chiude il Punto Einaudi di Lecco. Un luogo dove ho comprato libri, discusso, sorriso. Dove sono cresciuto.
Anche qui hanno chiuso molte librerie, quelle storiche da tempo. Non immagini che tristezza.
RispondiEliminaDalle mie parti è una tristezza unica. Non sono un feticista delle librerie ma assistere da un lato alla desertificazione e dall'altra all'impoverimento delle librerie che restano sempre più schiave di un certo mercato mi fa stare male. Non sono per niente un amante di Amazon e della lettura elettronica (non riesco proprio a leggere libri sui supporti) e da tanto tempo mi sto interrogando sul futuro che ci aspetta. E le risposte o sono negative o sono....
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