Sbrigo a casa faccende di lavoro che settimana prossima non avrò tempo di sistemare. Appuntare tutti i prodotti e le quantità da ordinare. Sistemare le fatture precedenti. Dare un'occhio ai prezzi. E rimanere in casa in questa domenica libera. Uscendo solo per comprare i giornali e recuperare quelli gratuiti. E fa sempre piacere non trovare in queste edicole quella schifezza de Il Fatto (lo so, sono ripetitivo ma non ci posso fare niente, tutte le volte che intravedo Travaglio & co. mi viene l'orticaria...). Fa troppo freddo per me fuori e sogno irraggiungibili spiagge caraibiche. E preferisco rimanere in casa quando posso farlo. Spulcio vecchi libri,
rileggo alcune pagine che ho scritto, cucino verdure e soprattutto noi due parliamo, beviamo 6 caffè a testa, ci teniamo abbracciati e piangiamo insieme.
Due dischi diversissimi fra loro:
Hemingway, finalmente qualcosa di familiare. Mi sento sollevata in mezzo ai miei vecchi libri... il vecchio e il mare, oggi mi racconta. Buona settimana
RispondiEliminaQuesti racconti mi legano a mio padre. Uno dei pochissimi legami che ho con lui, col quale ho sempre avuto un rapporto molto sfuggente. Li ha letti negli anni '60 e la sua vecchia edizione è ancora lì nella mia vecchia casa. Io li ho in un'edizione di poco più recente alla sua.
Eliminasarò banale anche io ma i miei preferiti sono Su nel Michigan e Campo indiano.
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