Trovate su Lankelot la mia recensione del saggio "Ezra fa surf. Come e perché il pensiero di Pound salverà il mondo" di Adriano Scianca (zero91)
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sabato 30 novembre 2013
giovedì 28 novembre 2013
Frammenti in attesa del nevischio
- Quando guardo le foto di questi due monarchi assoluti/dissoluti mi chiedo come possano le persone fidarsi di quell'uomo vestito di bianco e credere che lui possa essere il portatore di chissà quale vento di novità. Di quell'altro non c'è niente da dire. C'era qualcuno che scacciava dal tempio. C'è chi invece li accoglie e stringe loro la mano. La storiella del ravvedimento non provate nemmeno a pronunciarla. E nemmeno quella del figliol prodigo. E comunque questa foto è raccapricciante.
- L'Incarcerato ha scritto questo articolo a proposito degli ultimi sfiancanti eventi: "Ma la vera decadenza è quella della sinistra. Così abbiamo abdicato a uguaglianza e libertà".
- In Belgio: "una commissione del senato ha votato un disegno di legge che prevede che i bambini incurabili possano scegliere di morire, dopo che uno psicologo abbia valutato la loro capacità di decidere, e con il consenso dei genitori." (cit. da articolo di Giordano Tedoldi, di Libero carteaceo di oggi che coglie parecchi punti interessanti). Personalmente sono a favore dell'eutanasia e del suicidio assistito. Mi sto battendo da anni su questi temi ma questa legge, tra l'altro in vigore in Olanda già dal 2002 in forme leggermente diverse, mi lascia decisamente perplesso. Più in generale, e questo vale anche come riflessione mia personale, è impossibile non interrogarsi su questo bisogno continuo di legiferare su qualunque tema.
- Ultimamente ho letto un romanzo sulla boxe veramente bello: "Il ring invisibile" di Alban Lefranc (66thand2nd). Amo la boxe in maniera assoluta e questo libro è un omaggio straordinario e toccante a un mondo complesso che fa orrore a molti, a un pugile straordinario, Cassius Clay/Muhammad Ali, a Emmett Till, ragazzino ucciso dalla ferocia razzista. Adoro quando mio padre mi racconta di mio nonno che resta sveglio per ascoltare le radiocronache di incontri di boxe. Darei qualsiasi cosa per entrare al Madison Square Garden per assistere a un incontro di boxe.
mercoledì 27 novembre 2013
Decadenza + "In Search of Blind Joe Death – The Saga of John Fahey"
Della decadenza di quell'uomo me ne sbatto altamente. Non esulterò e non piangerò. Però questo passaggio di Piazza Pulita con Annalisa Chirico me lo sono goduto parecchio. L'attrice che parla dopo di lei è da endovena. Dovete andare più o meno a 1h e 13'. E chissà come sarà il suo libro che uscirà in primavera per Marsilio dal titolo "Siamo tutti puttane".
E poi:
In Search of Blind Joe Death – The Saga of John Fahey
di James Cullingham (Canada, 2013 / 58')
Il film
Realizzato in collaborazione con The John Fahey Trust e Dean
Blackwood della Revenant Records (la seconda delle etichette musicali
fondate dallo stesso Fahey), In Search of Blind Joe Death – The
Saga of John Fahey raccoglie alcune rare registrazioni, insieme a
filmati, fotografie, brani letterari e dipinti provenienti dal ricco e
altrimenti inaccessibile archivio di Fahey, punteggiate da brevi sequenze
animate che evocano l'immaginario artistico del chitarrista. Il
documentario è stato girato tra l'area di Washington Dc, dove il
musicista è cresciuto, il Delta del Mississipi, culla del blues a cui si rifà la
sua musica, e la foresta pluviale del fiume Columbia, presso Salem
(Oregon), dove John Fahey ha vissuto gli ultimi 15 anni della sua vita. In
Search of Blind Joe Death include, tra gli altri, interventi di Pete
Townshend degli Who, Joey Burns dei Calexico, Keith Connolly della No
Neck Blues Band, Chris Funk dei Dicembreists, Barry Hansen aka Dr.
Demento e molti dei più vicini collaboratori e amici di Fahey, come il
chitarrista Terry Robb, il socio d'etichetta Dean Blackwood, l'artista
Melody Fahey (ex moglie del chitarrista) e il musicologo Rob Bowman,
noto per essere il massimo studioso al mondo della Stax Records.
Il musicista
John Aloysius Fahey (1939-2001), artista d'eclettismo neo-
rinascimentale, è stato uno dei chitarristi, compositori e provocatori più
influenti del secolo. Fine sperimentatore di forme, musicologo, pittore,
scrittore di fiction e autore di un fondamentale studio monografico sul
bluesman Charley Patton, John Fahey è noto come “il padre
dell'American Primitive Guitar” ed è considerato unanimemente come
una delle maggiori figure del folk americano. La sua produzione, che per
prima teorizza in modo compiuto la tecnica chitarristica detta
“fingerpicking”, trascende le originarie influenze Delta blues per
combinare il bluegrass degli Appalachi al jazz di New Orleans, in un
complesso dialogo musicale in cui si intrecciano sonorità brasiliane,
classiche, indiane a musica concreta, tape recordings, timbri gotici e
industriali. Dopo aver aperto la strada a molte etichette musicali
indipendenti fondando prima la Takoma Records e poi la Revenant
Records, negli ultimi anni si è avvicinato infine alla chitarra elettrica,
stringendo alcune collaborazioni di rilievo con suoi ammiratori della
scena avant-rock statunitense come Jim O'Rourke e i Sonic Youth.
Il regista
Educatore, documentarista, scrittore e programmatore televisivo,
James Cullingham (Toronto, 1954) è professore di giornalismo al
Seneca College di Toronto, ha scritto per i maggiori quotidiani e
periodici canadesi e ha lavorato come produttore esecutivo per la Cbc
(Canadian Broadcasting Corporation). Nel 1995 realizza Duncan
Campbell Scott: The Poet and the Indians, un documentario biografico
sulla figura dello scrittore e politico canadese Campbell Scott, poeta
sperimentale e studioso della cultura degli Indiani d'America (fu per
molti anni funzionario governativo del Dipartimento degli Affari
Indiani). Nel 2003 Cullingham collabora a Festival Express, un
documentario sul tour canadese del 1970 di Janis Joplin, Grateful Dead
e Bob Dylan, presentato con successo di critica e pubblico al Toronto
Film Festival, mentre nel 2005 realizza il documentario Lessons in Fear,
sulle condizioni delle scuole di israeliani e palestinesi. Nel 2007 ha
prodotto con la sua Tamarack Productions Dishonour Defied di Azra
Rashid, un documentario sull'attivista pakistano Mukhtar Mai, premiato
al di Houston (specializzato in produzioni
indipendenti).
lunedì 25 novembre 2013
Charles Bukowski - Ezra Pound
Un estratto sicuramente o forse no parziale, schierato, bastardo, superficiale, stupido ma che, fanculo a tutti, mi è rimasto dentro. Sempre.
"A volte si ha il desiderio di abbracciare l'altra fazione, solo per l'inferno che ne può derivare. Perché la vecchia fazione c'è da così tanto tempo, è così solida, e sembra così svilita. Céline, Hamsun e altri sono stati sorpresi, a volte, a fare così. E non sono stati perdonati. Nel tentativo di andare al di là del Bene e del Male (se esistono), l'ago della bilancia a volte oscilla e tende verso il Male (se esiste) perché sembra più interessante - specialmente quando i tuoi stessi connazionali accettano ciecamente di seguire quello che gli viene detto essere il Bene (e senza mai dubitarne). Generalmente, negli uomini intelligenti c'è la tendenza a non credere in quello in cui crede la maggioranza delle masse, e la maggior parte delle volte questo li pone vicino all'obiettivo - altre volte finiscono con il culo per terra, specialmente nella scena politica dove i vincitori ordinano quale sia la fazione giusta. Pound è finito col culo per terra, e per salvargli l'anima e il culo lo abbiamo messo in mezzo agli svitati dicendo che comportarsi così era più forte di lui. Eppure, se i fascisti, i nazisti, avessero vinto, penso che Pound sarebbe stato il primo a scagliarsi contro di loro, sbattendosene delle conseguenze. E' rimasto intrappolato con un Perdente, e un Perdente non ha mai vinto davanti a un tribunale per i crimini di guerra, finora. D'altronde negli Stati Uniti, dalla fine della Prima guerra mondiale, la cosiddetta intellinghenzia, le università, hanno sempre teso a Sinistra (con enorme impeto, specialmente dal 1931 al 1947).E per un artista tendere a Sinistra, perfino all'estrema Sinistra, è da sempre considerato non solo perdonabile, ma anche una forma di alta prodezza creativa. Pound non rientrava in questa categoria." (Charles Bukowski)
domenica 24 novembre 2013
Dato che ho conosciuto i morti
Ho trascorso una notte in un casinò accompagnando parenti in cerca di fortuna. Ne sono uscito per precipitarmi al lavoro. Ho solo bevuto, ordinato da bere, portato da bere, rifiutato di offrire da bere a prostitute, dialogato con altri e altre come me in attesa di parenti, amici, sconosciuti. Non mi piace giocare. Ma mi piace veder girare la roulette e correre i cavalli, veri o finti. Non c'è più nessun fascino in quei posti. E chissà se c'è mai stato o se ce lo siamo inventati così come ci si inventa una scusa per continuare a vivere . 1 grado sopra lo zero. Invidio gli animali che sono scivolati in letargo. La vita è solo e soltanto una grande e banalissima fregatura.
"Ora"
arrivare fino a qui
scivolando dentro la vecchiaia
i decenni che passano
senza mai incontrare una sola persona
veramente cattiva
senza mai incontrare una sola persona
veramente straordinaria
senza mai incontrare una sola persona
veramente buona
scivolando dentro la vecchiaia
i decenni che passano
e le mattine sono le peggiori.
-
"Dato che ho conosciuto i morti"
dato che ho conosciuto i morti e che adesso sto
morendo
mentre versano cucchiaiate di fagioli al pomodoro e
vermicelli
dentro un teschio
ormai indifferente.
dato che ho conosciuto i morti e che adesso sto
morendo
in un mondo andato
da tempo
lasciare tutto questo è
nulla.
anche amarlo
lo era.
dato che ho conosciuto i morti e che adesso sto
morendo
le dita ridotte all'
osso,
non ho preghiere da offrire,
dato che ho conosciuto i morti e che adesso sto
morendo
morendo
ho conosciuto i morti
qui sulla terra
e in ogni dove;
solo adesso,
solo allora,
solo. (Charles Bukowski)
sabato 23 novembre 2013
Cartelle cliniche
La bellezza di una cartella clinica mi allieta. Parla di morte come fosse un capitolo di un romanzo. La fine è scontata. Ma è la "forma", il "come", che sono tutti da studiare. E mentre studiavo queste cartelle ho ritrovato due/una raccolte di poesie di Charles Bukowski che acquistai tantissimo tempo fa. Toccanti. Dentro a questi libri c'è una persona speciale per me. Un'amica che mi ha segnato nel profondo. Una che...tu lo sai. Grazie Eli. Se respiro è anche grazie a te.
E questo è un disco incredibile:
lunedì 18 novembre 2013
Nadine Carina - Things That People Love to Remember (On The Camper Records)
Potete ascoltare e acquistare il nuovo ep di Nadine Carina "Thing That People Love to Remember" (On The Camper Records) andando qui.
The Goldfinch
Devo aspettare l'arrivo della primavere per leggere il nuovo romanzo di Donna Tartt che supera le 700 pagine. E poi "Riefenstahl" di Lilian Auzas (Elliot). Bisogna amaramente confessarlo: i suoi film sono splendidi.
E un disco:
sabato 16 novembre 2013
Il signore del caos. Sono Sion
La mia recensione del saggio "Il signore del caos. Sono Sion" (CaratteriMobili). Sempre e solo su Lankelot.
Non se ne parla mai ma è bene ricordare lo sfruttamento che c'è dietro, sopra e sotto il mondo delle spedizioni, dei lavori notturni, dei centri di smistamento, dei centri di logistica, eccetera, eccetera. Tipo Amazon. L'articolo di Jean-Baptiste Malet sull'ultimo numero di Le Monde Diplomatique, "Amazon, dietro lo schermo" spiega molto bene che cosa c'è dietro ogni oggetto che riceviamo dopo un giorno da Amazon. Così come per i negozi aperti 24 ore su 24 tutto l'anno. In poche parole l'ideologia alla base del Tav e di molte altre opere/progetti/disegni di legge/expo. Ed è questa l'ideologia da contrastare perché se non si contrasta questa fregatura venduta come miglioramentodellenostrecondizioni/soddisfacimentodiognidesiderio, allora siamo davvero fritti.
Claudio Martelli - Ricordati di vivere - socialisti - John Barth
L'amministratrice dell'azienda dove mio padre lavorò fino ai primi anni '90 divenne, una volta pensionata, l'amministratrice della Cooperativa Sociale per l'inserimento di disabili e persone svantaggiate di cui sono ancora socio. Senza di lei, la sua dedizione nel revisionare conti, racimolare finanziamenti, sfruttare amicizie e il suo coraggio nell'affrontare le tante difficoltà, la Cooperativa avrebbe chiuso secoli fa. Celebri (a quanto mi hanno raccontato i loro ex colleghi) sono i litigi con mio padre durante le riunioni lavorative. Lei, braccio destro dei padroni, e mio padre, il tecnico, che gestiva e indirizzava la produzione e noto sia per l'estro che gli spaventosi sbalzi umorali. M.C. è una donna indomita, testarda, diretta, stronza, con un trascorso da passionaria socialista e infine traghettata al credo berlusconiano. La sua venerazione per Craxi e Martelli era identica a quella che ha sempre dedicato alla Madonna, alla Juventus e oggi a Silvio e domani chissà, forse alla figlia. Quando ho cominciato a leggere il libro di Claudio Martelli, "Ricordati di vivere", non ho potuto che pensare a lei e a quanto sia riduttivo incasellare scientificamente le persone in base ad una semplice x che vergano su una scheda elettorale. La realtà è più complessa e sfumata ed è inutile ripeterlo ogni volta.
Rimanendo sempre all'ex famiglia socialista il caso volle che durante una mia stagione calcistica il direttore sportivo della mia società era un'ex guardia del corpo della famiglia Craxi. Ricordo ancora un suo abbraccio quando vincemmo un derby per 5 a 0. Quasi mi soffocò.
P.S. Claudio Martelli me lo ricordo che ero bambino, a Milano, periodo delle feste natalizie. Stesso bancone di un bar. Mio padre che lo guarda e mia madre che dice qualcosa. Anni dopo ho saputo che mia madre disse "Veramente un bell'uomo!!"
E poi due libri di quel grande scrittore che è John Barth.
martedì 12 novembre 2013
Il ring invisibile + Miley Cyrus
"Il ring invisibile" di Alban Lefranc (66thand2nd) è un romanzo che leggerò e recensirò.
Ho degli amici che hanno una figlia che qualche tempo fa guardava Hannah Montana a casa dei nonni. I miei due amici me ne parlavano con un misto di irritazione, disgusto, ferocia, cattiveria. Eppure la figlia continuava a guardare Hannah Montana dai nonni. Non avendo figli non ho idea di cosa voglia dire crescere una figlia che guarda Hannah Montana. E' passato del tempo e ho incontrato questa ragazzina e le ho chiesto, con accanto la madre, cosa ne pensava dell'evoluzione (termine giusto per me) di Miley Cyrus. Lei era titubante, stretta in un miniabito super-scollato continuava a mangiucchiarsi le unghie nere e rosa e poi alla fine ha sparato fuori un: "Magari fossi come lei!" (il congiuntivo credo di essermelo immaginato io) e poi un "Vieni zio Andre che ti faccio vedere" (e non sono suo zio) e di seguito video su youtube, foto, eccetera. Sua madre scuoteva la testa ma alla fine mi ha detto "A 14 anni dicevo ai miei che andavo da una parte e poi invece andavo a sfondarmi di cilum, birre e vodka al parco..." La cosa fondamentale è il suo non aver aggiunto: "E poi crescendo...". Comunque Miley mi sta simpatica e faccio il tifo per lei. Così come per Lindsay Lohan e per la figlia dei miei due amici. Che ci volete fare. (Un articolo di Nicola Mirenzi dopo la sua ultima esibizione)
C'era un programma che parlava di tumori. Bah. Mio padre mi ha dato da mangiare producendo anche PVC. E ho pure respirato in grandi quantità sostanze chimiche di cui mio padre era impregnato. Appoggiavo il naso alla pelle di mio padre e mi facevo delle straordinarie sniffate tossiche.
Japandroids perform "Fire's Highway" at Pitchfork Music Festival 2012.
Japandroids perform "Fire's Highway" at Pitchfork Music Festival 2012.
lunedì 11 novembre 2013
"Perché Swann (la vittima) è uno di noi" di Alessandro Piperno
Un articolo di Alessandro Piperno pubblicato ieri su "La Lettura". Lo si può leggere qui.
sabato 9 novembre 2013
Trasloco (noi no, per adesso)
Il video di "Trasloco" dei Gazebo Penguins. Un giorno, forse, traslocheremo anche noi. Troveremo una casa in mezzo ai boschi e potremo stare con cani, gatti, capre, asini.
"Avremo nomi di altre persone
sopra ai nostri campanelli e le telefonate a chi viveva qui
Il nostro nome sul contratto
sopra a quel 4+4
e l’ansia che la novità non basti
Sarà curioso avere a che fare
con chi da sempre
ha fatto a meno di noi
Riguarderemo
le foto dei tuoi
quando qualcuno aveva cura di noi
Riverniciamo tutto
Ricomperiamo il bagno
Ubriachi della proprietà
Le indicazioni nelle mail
per farti arrivare
E la copia delle chiavi
sopra il contatore
Abbiamo appeso la foto dei tuoi
in una cornice
a guardarla il tempo
non ci lascia in pace
E la faccia del vicino
al balcone
a guardarla si capisce
che non cambia niente"
Si sta parlando molto di Albert Camus. Il libro sotto fu un regalo straordinario. Ci sono le mie sottolineature e quelle dell'uomo che me lo regalò.
Parlavo del nuovo disco dei Vintage Violence e c'è pure un pacco natalizio. Maggiori informazioni qui.
***
Quello della paternità, della maternità, dell'avere figli o no, dell'aborto, delle terapie per avere figli e molto altro è uno degli argomenti maggiormente trattati dalle mie colleghe. Ne hanno parlato anche stamattina, con molto tatto, garbo e timidezza. Fatto sta che ieri sera una mia amica che ha idee diametralmente opposte alle mie ma alla quale sono legato profondamente mi ha girato un articolo di Elisa Calessi, cronista parlamentare di Libero, che si riferisce a una delibera del comune di Firenze molto controversa. Dibatto spesso di questi argomenti e ricordo ancora una feroce discussione che ebbi in Collegio e poi qualche anno dopo in Cooperativa dove lavorava una giovane donna integralista cattolica. L'articolo è: "Dov'è il macabro". Lo propongo perché tratta la questione con un piglio probabilmente diffente da chi frequenta questo blog e a me piace agire in questa maniera.
venerdì 8 novembre 2013
Mimose a dicembre
La mia recensione del romanzo di Maria Rosaria Valentini "Mimose a dicembre" (Keller editore).
Ieri mi stiracchiavo e ho intravisto Renzi da Santoro. Prima che la mia ragazza mi ricordasse irritata da quella caciara: "Dobbiamo vedere quella cosa, ricordati!" fra i vari sproloqui del sindaco l'ho sentito citare Peter Mandelson, uno degli artefici della Terza Via Blairiana. Basterebbe solo questo per non votarlo e per starvene a casa dalle primarie e stracciare le vostre tessere. Ma a chi dice qualcosa Mandelson? Chi si ricorda dei disastri di quella esperienza e di come devastò il Labour e dei lasciti nel suo paese, rovine mediorientali comprese? Credo in pochi.
Comunque quello che dovevamo vedere è questo programma dedicato a Meret Oppenheim:
Tra l'altro è uscito il dvd di "Tutti giù", regia di Niccolò Castelli, colonna sonora dei Kovlo. A chi piace lo sci, una della protagoniste è la sciatrice svizzera Lara Gut.
giovedì 7 novembre 2013
The Big Hunt + Disciplinatha + Stemple Pass
Un video veramente bello di "The Big Hunt" di The Lonesome Southern Comfort Company girato da Niccolò Castelli e ambientato in una città che conosco benissimo e dove mi sento ormai a casa.
I miei genitori sono persone ostiche, dure come il granito. Forse più ostili che ostiche.Un'ostilità piena di delicatezza e aculei. Ci si fa davvero male. La mia ragazza ne sa qualcosa. Anche loro si fanno un male cane. Non sono indistruttibili. Mio padre ha anima e corpo ricoperti da ferite. Ieri guardavo i suoi riccioli ingrigiti, le borse sotto gli occhi, le dita tutte deformi, gli occhi azzurri come il ghiaccio dell'Antartide. Lo ascoltavo parlare di come è dura far quadrare i conti. Io e lui odiamo il termine "paese reale" ma ieri sfogliando quotidiani, guardando la tv o ascoltando la radio c'era da star male (Radio Popolare è ormai inascoltabile). Non ho la minima voglia di discutere di giornalisti spazzatura, di dichiarazioni aberranti, successioni dinastiche, decadenze, congressi (che pena, che pena....), scissioni, feste, rimborsi, democrazia della rete e altre amenità. Amenità. Stronzate. Parlamentarismi. Amo le persone come mio padre che sono distanti anni luce da tutte queste stupidaggini. Ci gioca e ci scherza su anche lui ma ieri abbiamo discusso, divertendoci, di sanità, pensioni, scuola, religione, distruzione del territorio, eutanasia (io sono favorevole, lui no), guerre umanitarie, avvelenamenti, confini da cancellare, carcere, trasformazioni industriali. Ragionando sulle nostre differenze teoriche e pratiche. E bisogna dirlo che prendersi cura di una malata come mia madre quando le pensioni sono basse e non hai proprietà vuol dire prosciugarsi. Voi direte: e l'invalidità? 60 giorni e si aspetta.
Comunque ieri tornando a casa mi è salita una tale incazzatura che poi mi sono rifugiato in un disco straordinario di 25 anni fa e che in pochi hanno capito: "Abbiamo pazientato per 40 anni. Ora basta!" dei Disciplinatha. E peccato non aver comprato nel 1998 un libro su di loro che era in vendita alla Libreria Cuem della Statale di Milano.
E poi un film che non riuscirò mai a vedere e mi dispiace perché m'interessa particolarmente: "Stemple Pass" di James Benning.
mercoledì 6 novembre 2013
Riaprire
E per recensire il saggio (dove Sanavio è criticato parecchio) su Ezra Pound ho dovuto riaprire con rinnovato entusiasmo I Cantos:
...lo so che non significa un cavolo ma ci mancava solo la nuova festa lombarda...e sì che poi dalle parti di Legnano ci stanno pure le mie origini da parte paterna...
lunedì 4 novembre 2013
Bambina mia + Playground Love + Manetti + Vintage Violence
Trovate su Lankelot la mia recensione del romanzo di Tupelo Hassman "Bambina mia" (66tha2nd, traduzione di Federica Aceto).
E poi c'è questa compilation di covers "This is Not a love song" da scaricare gratuitamente. Dentro ci sono anche i miei amati e lacustri lecchesi Manetti che propongono la loro versione di "Playground Love" degli Air che accompagna quel film micidiale che è "Le vergini suicide" di Sofia Coppola che mi piace per ragioni devastanti.
Postdomenica
Mia sorella di lavoro fa l'egittologa (e molto altro) ma quest'anno niente scavi in Egitto vista l'incerta situazione del Paese. Sorridendo mi ha detto che si sta consolando con "Il grande Belzoni" un fumetto della Bonelli dedicato all'esploratore e pioniere dell'archeologia Giovanni Battista Belzoni.
Su un treno per andare a casa dei miei avevo le cuffie e stavo ascoltando un disco che ascolto sempre quando sono in viaggio (impossibile leggere c'era troppo casino):
E quando me le sono tolte perché il frastuono mi costringeva ad alzare troppo il volume sono incappato in una discussione accesa fra quattro signori a proposito dell'opportunità o meno di portare animali sul treno. Il motivo del diverbio era un cagnolino che ogni tanto emetteva qualche ululato. Allora mi è venuto in mente un articolo di Giampiero Mughini: "Al ristorante con la mia Bibi. Ora l'Italia è più civile" . Mughini tra l'altro è un autore di un bel libro: "Addio gran secolo dei nostri vent'anni".
Robe sparse:
"Ne chantez pas la mort " de Roger Gaussimon par Léo Ferré
sabato 2 novembre 2013
Questioni di poco conto
"Rip aveva cominciato a viver bene da quando rifuggiva dal veder facce nuove. Conduceva una vita senza emozioni tra New York e le parti più americane dell'Europa e, dovunque, scegliendo la stagione adatta, trovava vecchie conoscenze in numero sufficiente a dargli un po' di svago. Da non meno di quindici anni per la prima settimana del suo soggiorno londinese cenava da Margot Metroland ed era sicuro sempre d'incontrarvi una mezza dozzina di volti familiari, lieti di vederlo. C'erano, è vero, anche degli estranei, ma quelli passavano davanti a lui e scomparivano dalla sua memoria senza lasciarvi una traccia più profonda di quella che poteva essere impressa da un cambio di camerieri dell'albergo." (da "Nell'inconscio", un racconto di Evelyn Waugh)
Succede che mentre mia madre è ammalata di tumore, suo cugino di primo grado muore dopo una lunga malattia. Oggi celebreranno il funerale. Stessa faccia e stessi capelli di mio zio, stesse labbra di mia madre e mia sorella. Nella nostra famiglia non si vive a lungo. Anche se quel "a lungo" è tutta una questione su cui sarebbe bello dibattere. Se sei uno destinato a vivere a lungo, nella nostra famiglia significa che ti aspetta una vecchiaia (breve) distrutta da qualche malattia degenerativa e non solo. Oppure siamo destinati a ogni genere di tumore, d'infarto, compresa una bella casistica di errori medici e quella parola che mette i brividi a molti di noi e che è "peritonite": mio zio è morto nel 1944 a 16 anni per una peritonite, mia sorella stava morire per una peritonite, mia madre idem e chissà quante altre mi sono ignote. Senza dimenticare condotte di vita che si mescolano a chiari istinti suicidi. Io faccio parte di quest'ultima combriccola di parenti. Inutile rivelare chi è stato a passarmi il testimone. E' morto anche lui.
E musica frizzante...e che voglia di tornare in Inghilterra:
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