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sabato 31 agosto 2013

Fissone

Ci rimanesti male quando non trovasti più Maurizio Milani nella trasmissione di Fabio Fazio. Ti feci leggere un articolo dove più o meno Milani spiegava le ragioni di quel divorzio e tu ci rimanesti doppiamente male. Allora ho cominciato a ritagliarti i suoi pezzi su Il Foglio e a portarteli da leggere. Guarda/te cos'è successo in questi giorni: "La satira è una cosa seria - A proposito di Maurizio Milani infiltrato fisso a Rep." La sua rubrica è "Innamorato fisso". 

E poi se avete cinque eurini in tasca potete andare in edicola e comprare "Millionaire", così potrete leggere qualcosa su Berlino, su "Tutti a Berlino" e ammirare S.B. col suo meraviglioso cane.  Qualcosa in più lo trovate qui. (ovviamente questo spottone pro Berlino e pro S.B. è finanziato dai servizi segreti di mezzo mondo, da Angela Merkel in persona, da un paio di alberghi di lusso e da molto altro e con tutti questi denari che mi finiscono sul conto alle Cayman mi sto costruendo un gigantesco casale ecocompatibile, dotato di pannelli solari e orto biologico, etc. su uno spiazzo ricavato a colpi di dinamite da un pendio delle Prealpi)

Sophia - There are no goodbyes

venerdì 30 agosto 2013

A Spell to Ward Off the Darkness - Night Moves


Un film di Ben Rivers e Ben Russell proiettato al Festival di Locarno e che difficilmente si troverà.

                                                       (____________)

Mentre a Venezia sbarca, in concorso, "Night Moves" della mia adorata Kelly Reichardt che sembra avere molti punti in contatto con l'incredibile romanzo di Edward Abbey "The Monkey Wrench Gang" che fu pubblicato dall'allora Meridiano Zero grazie a quell'uomo intrepido che è Marco Vicentini. 


giovedì 29 agosto 2013

Peter Gent - North Dallas Forty



Ne scrivevo ieri, ecco qui la recensione de "I mastini di Dallas", romanzo di Peter Gent, pubblicato da 66thand2nd, con la traduzione di Roberto Serai.
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E un editoriale di un settimanale che torna domani.

Settimana tosta e mancano ancora 3 giorni di lavoro.
Cerchiamo di tirarci su con Drowning Dog & Malatesta - My girl's got pressure (Live - Paris)

mercoledì 28 agosto 2013

"I mastini di Dallas" di Peter Gent (66than2nd)


Ho avuto la fortuna di leggere questo romanzo che esce il 29 agosto forsi quasi un mese e mezzo fa e credetemi, è una vera e propria bomba. Anche se non apprezzate o non sapete nulla del football americano, una volta cominciato "I mastini di Dallas" non riuscirete più a mollarlo. Fra non molto, forse già domani, uscirà la recensione su Lankelot. Intanto vi lascio il comunicato stampa. Date un'occhiata anche al film se riuscite, anche se non vale il romanzo:

«Io sono un uomo che ha imparato che la sopravvivenza è il senso della vita, e che la paura e l’odio sono le uniche emozioni. Quello che non puoi superare con l’odio lo devi temere. E ogni giorno è sempre più difficile odiare e più facile avere paura».

Un viaggio allucinato e profetico nel cuore oscuro dello sport americano.


Texas, anni Settanta. Phil Elliot è il flanker dei North Dallas Bulls, ha le «migliori mani» della Nfl e il corpo devastato dai placcaggi. Ogni mattina si sveglia con le narici piene di sangue e le giunture bloccate dall’artrite, ma pur di scendere in campo è disposto a imbottirsi di codeina e fabbricarsi protezioni più leggere della norma, in modo da recuperare un po’ di velocità. Un atleta professionista, d’altra parte, vive per questo: le scariche di adrenalina, il boato assordante degli stadi, uno schema eseguito a memoria – le poche certezze che restano quando hai perso fiducia nel collettivo e nel senso stesso del gioco. Ma a che serve il successo di squadra se l’individuo non sopravvive per condividerlo?

Peter Gent (1942-2011) è stato un campione di basket universitario e un flanker nei Dallas Cowboys degli anni Sessanta, quando «la difesa faceva ancora parte del gioco». La sua carriera si è conclusa prematuramente con un bilancio di due operazioni al ginocchio, varie dita e costole rotte e una serie di fratture del setto nasale. Nel 1973, dopo aver provato senza successo a rilanciarsi come commentatore tv, ha deciso di dedicarsi alla letteratura e immergersi «nell’oceano dei ricordi»: «Scrivere è l’unica cosa che mette paura quasi quanto il football» rivela Gent nella prefazione del libro.
I mastini di Dallas, il suo esordio, è stato portato sullo schermo da Ted Kotcheff e Nick Nolte, ed è considerato uno dei ritratti più fedeli del professionismo sportivo.


)))))))))))))



E sempre rimanendo negli Stati Uniti, è appena cominciata la terza stagione di Hell On Wheels. Bellissima come sempre questa serie.

Ed invece sullo schermo italiano è ricomparsa quella schifezza che è "La meglio gioventù". Me ne parlarono bene. Lo guardai. Fu solo tempo perso. Molto meglio Milagros che mi capitava di vedere quando stavo da mia nonna.

martedì 27 agosto 2013

"Schizzo di me stesso" - Emanuel Carnevali

"Posso sempre tornare alla parte di me che mi fa da rifugio
e stare lì tranquillo, come una noce nel guscio,
senza né felicità né infelicità.

Vado solitario come una roccia che si erga
nuda e sola in un campo dove l'erba gioca.
Vado, solitario come un'orchidea in un bosco
e i miei passi, che nessuno ostacola,
suonano grati al mio orecchio.

Sono una nera caverna, dove una candela
getta grottesche ombre sulle pareti.
Sono una stanza chiusa in cui si odono
deboli, lugubri passi.

Vado, solitario come un cavaliere che ha scordato
la sua dama.
Brandisco la gentilezza con arroganza
e l'arroganza con gentilezza.

Sono così scopertamente vanitoso
che il mio indirizzo su una lettera
mi fa piacere.

Sono così scopertamente egoista che
quando qualcuno moriva all'ospedale
pensavo al disagio che la sua morte stava per darmi
e ne ero furioso.
Sono così ferocemente egoista
che, mentre un mio amico moriva,
pensai subito alle cinque lire che gli dovevo
e non gli avrei restituito più." (Luglio, 1928)

Canzone scontata.

lunedì 26 agosto 2013

Discussioni da stanza

All'ospedale vuole che le parliamo di noi, di quello che stiamo facendo, di quello che accade fuori, di cosa mangiamo, del suo paese. Mia sorella è un'archeologa/egittologa. Scava da anni in Egitto. La situazione attuale è quella che tutti conoscono. La sua missione dovrebbe ripartire a dicembre. Sempre che. Mia sorella ci rende noti, tra lo schifo e la depressione, i commenti di chi dirige/finanzia gli scavi a proposito degli ultimi avvenimenti. Commenti da colonialisti ottocenteschi. E mi fermo qui. Di quelli che auspicano un paese tranquillo costi quel che costi. Che sognano un Egitto fermo nel tempo. Scambiando la povertà, l'arretratezza, la mancanza d'acqua potabile per quel fascino esotico che in Occidente non esiste più. Non c'è nessuna differenza fra questi illustri studiosi, con le case colme di libri, che traducono geroglifici, che tengono conferenze e i turisti che spiaggiano sul Mar Rosso fregandose delle stragi e delle dittature.  


These New Puritans 'Organ Eternal' 

E poi c'è il video di "Difetto" dei Gazebo Penguins. "Raudo" è un disco che ho in testa da tanto tempo. Funziona come una botta di vita. Una scarica di adrenalina. Intorno a quel disco stanno uscendo delle pagine. Ne mancano centinaia però. Chiudo linkando un articolo di Giulio Meotti pubblicato sabato su Il Foglio riguardante la genesi del romanzo "1984" e molto altro: “Ecco perché ho scritto 1984”. Alcuni giorni fa nella saletta c'era una ragazzina, figlia di una malata, che leggeva questo romanzo e prendeva appunti. Pensavo fosse in ritardo nei compiti a casa e invece era la quarta/quinta volta che lo stava leggendo per i fatti suoi e voleva scrivere qualcosa al riguardo. 

venerdì 23 agosto 2013

Ospedale + Pronto soccorso + Julianna Barwick

Fra me e la mia compagna + la mia famiglia originaria girano parecchi quotidiani e riviste cartacee + fumetti. Mettendo insieme si trovano sempre Repubblica, Il Manifesto, Il Foglio, un giornale locale, i giornali gratuiti + tutte le aggiunte del caso (ieri era il caso dell'ultimo numero di Nathan Never). Non tutti li paghiamo ma è una storia troppo lunga da raccontare. In questi giorni d'ospedale è abituale prestarli/regalarli a qualche paziente/parente del reparto o della hall dell'ingresso. Situazioni che danno vita a dibattiti, chiacchierate, discussioni accese che in ragione del luogo in cui ci si trova vengono subito placate o interrotte dagli stessi protagonisti. Dopo tutti questi giorni devo confessare di trovare molto più stimolante discutere e litigare con uomini di destra piuttosto che con quelli di sinistra coi quali l'unico l'argomento possibile è Berlusconi (che non è per nulla in cima ai miei interessi se non per i risvolti interessanti che questa vicenda potrebbe avere ma che vengono sviluppati, ahimè, solo da quelli di destra con un briciolo di intelligenza in più e badate bene che non sto parlando di storie di governo/elezioni/grillini e compagnia bella) + l'aggiunta di qualche moralismo antirazzista (conoscendo alcune di queste persone di sinistra posso solo dire che è esclusivamente un antirazzismo a parole che maschera un razzismo identico a quello leghista). Sono una compagnia pesante, avvilente, irritante. Non tutti, ci mancherebbe, ma nel complesso mi sembrano un incrocio fra un prete, un imam, un insegnante e i funzionari di qualche tribunale speciale comunista o nazista o islamico. Sempre noiosi. Non parliamo poi delle questioni economiche o di ciò riguarda le infrastrutture (Tav, Brebemi...) perché sembrano usciti da un simposio di Confindustria nazionale e locale. Lasciamo perdere. (Non apriamo poi il discorso riguardante evasione del fisco e lavoro in nero perchè nei giorni scorsi sono incappato in tutta una serie di situazioni esilaranti sul versante "bravi uomini di sinistra")




lunedì 19 agosto 2013

Il sangue è randagio


E così sono arrivato alla fine della trilogia. Qui trovate la mia recensione de "Il sangue è randagio". Ma è solo l'inizio. Tempo e forze permettendo e alternandomi ad altre recensioni, il mio obiettivo è quello di recensire l'opera omnia di James Ellroy. Auguri a me stesso.

Ho letto le ultime 300 pagine di questo romanzo in un ospedale. Seduto in una sala d'aspetto. Il silenzio rotto dai saluti dei dottori, delle infermiere, dei pazienti, dei familiari. Accanto a me un foglio con la ricetta della torta di mele di mia madre costellata da asterischi, promemoria, facce. Dieci anni fa la madre di mio padre mi diceva "Prima che muoia tua madre memorizza le sue ricette. In fin dei conti, anche se non lo vogliamo, siamo una famiglia di ristoratori, di uomini che solidarizzano e danno ospitalità a fuggitivi, pellegrini, anime in pena. Dobbiamo ricordare, memorizzare, aiutare." Propositi: quaglie, piccioni, coniglio, cassoela, pesto, bollito e molto altro. Col trascorre degli anni mi sono accorto  bazzicando ristoranti, alberghi, osterie, grotti, matrimoni, locali, case che i miei familiari cucinano come dei veri e propri cuochi. La verità la vedo negli occhi della mia compagna di vita. Il suo stupore quando assaggia le pietanze preparate da mio padre e mia madre vale mille giudizi. Loro due non parlano, cucinano e basta. Ma hanno allevato un figlio che detesta il cibo. E che ama cucinare solo per se stesso e per la sua compagna di vita. Non cucinerò mai per altri. Non cucinerò mai e poi mai per qualcuno di voi, nel caso dovessimo incontrarci. Sappiate che è vero. Trasgredisco quel comandamento per liberare spazi di libertà emotiva. Ne rispetto altri nella lista stilata in questi secoli di merda umana. Da bere ne troverete sempre però in casa nostra, non preoccupatevi. Così come un letto dove dormire. Per tutto il tempo che volete. Lei lo sa.

Raein- Nirvana

domenica 18 agosto 2013

You Are Awesome

La morte dell'avvocato Jacques Verges mi ha ricordato la lettura di un suo libro che è stato decisamente importante nella mia crescita personale. Un uomo col quale avrei tanto voluto scambiare due chiacchiere.


E vi lascio anche linkato il colloquio tra Marina Valensise e Jacques Vergès pubblicato nel Foglio del 14 luglio 2009.

Intanto sulla scrivania, già colma di pile di libri, sono arrivati anche "La politica della paura" di Serge Quadruppani, "Fine impero" di Giuseppe Genna, "L'invasione degli Space Invaders" di Martin Amis, "Il politico della domenica" di Raffaele Liucci, "L'anarchia selvaggia" di Pierre Clastres 





Poi sono usciti il nuovo video di Camilla Sparksss "You Are Awesome" e "When He's Down" il singolo dei The Lonesome Southern Comfort Company che precede il disco "The Big Hunt" in uscita il 30 settembre per On The Camper Records.

Concludo con un luogo dove mi capiterà di aggirarmi nei prossimi giorni, alternandolo all'altro ospedale: http://www.istituto-besta.it/

venerdì 16 agosto 2013

Futuro primitivo

- Nei giorni, settimane, mesi d'ospedale (e non solo quelli) che segnano la mia esistenza ho maturato la convinzione che potrei augurare la morte a chiunque su questa terra ma mai e poi mai potrei augurare a qualcuno di finire in galera, nemmeno a Silvio.

- La biblioteca della saletta d'aspetto del reparto oncologia dell'ospedale di Lecco custodisce un sacco di chicche, come un gigantesco volume dedicato a Raymond Chandler che possedeva anche mio zio e che non so che fine abbia fatto. Intanto i libri, fra novità e riletture, mi aiutano a tirare avanti, a trovare ossigeno.






sabato 10 agosto 2013

Old Gray

Due consigli/regali estremamente graditi che arrivano direttamente da Berlino.



E uno dei dischi più intensi degli ultimi tempi. Astenersi chi odia lo screamo.



(Frase ascoltata ripetutamente in questi giorni: "Certo che nella vostra famiglia morite giovani!")

venerdì 9 agosto 2013

"Se la torre è dovunque e il cavaliere liberatore non è a prova del suo incantesimo, cosa resta?" (T. P.)

Intorno a mia madre si muovono: le prealpi lecchesi, il lago, l'Adda, le poiane, l'ennesima rilettura de "L'incanto del Lotto 49", un'infermiera con l'apparecchio dentale, la parola "sofisticata", monoblocchi di pasta al pesto, i ciuffi biondi di mia sorella, le definizioni "famiglia strana" e "....", camicie stirate e lavate a 2 euro a capo, i controlli alla frontiera, insalata e pomodori, un articolo su Tel Aviv, stazioni ferroviarie che sembrano uscite da "The Dead Walking", vestiti da buttare, i pregiudizi che crollano, macchinette del caffè, "Impasses", salette d'attesa, birre a 0,55 franchi, la fine del Ramadan, riviste femminili, schede telefoniche, una donna che mi siede accanto e mi dice "Io so chi sei" e mi offre un opuscolo dei Testimoni di Geova, un dottore che mi riconosce a distanza di anni e mi chiede come sto e se ho risolto i miei problemi, io che lo guardo, lui che mi guarda, io che me ne vado, lui che se ne va.

mercoledì 7 agosto 2013

La mémoire et la mer

Ieri camminavamo nei corridoi di un reparto d'ospedale e tu, avvolta nella vestaglia che hai comprato prima del ricovero, spiavi nelle altre stanze dove brillavano televisioni accese e mi hai detto, stringendomi forte il braccio "Sai, in questi giorni non faccio che vedere merde su merde", "E chi sarebbero?", "E chi vuoi che siano? I leccaculo di Silvio e dei politici, le merde di quella sinistra lì che sono bravi a scrivere e a firmare liste, appelli, i leccaculo dei giudici e dei magistrati e quelli che leccano il culo ai giornalisti e non voglio sentir parlare di Grillo..." Un uomo con l'Unità in mano (ma esiste ancora?) ti ha fulminato con lo sguardo e tu sorridendo hai detto a tuo marito "Se non ero malata, mi avrebbe picchiata". Ti saresti sfogata per ore se non fossero arrivati i tuoi parenti. Allora con loro sei stata costretta a parlare di esami, cibo, malattie, morti.
Sei una grande. 

venerdì 2 agosto 2013

Riapertura per sfogo

Riapro per un sfogo. Non so quanto durerà questa riapertura. Alla base c'è un motivo serio. Ho bisogno di una via di fuga per affrontare alcune situazioni particolarmente difficili. Non servirà a nulla probabilmente ma lo faccio per e con una persona che me l'ha chiesto a sorpresa in questi giorni e che passava, di nascosto, da queste parti per sapere qualcosa di me. Quando questa esigenza sparirà, il blog si chiuderà ancora.

Su Lankelot trovate queste due recensioni: "American Tabloid" e "Sei pezzi da mille". In ballo c'è la recensione dell'opera omnia di James Ellroy partendo proprio dalla trilogia che si chiude con "Il sangue è randagio".