Tom Carter (USA)
Insieme alla moglie Christina è da oltre vent’anni la colonna portante dei Charalambides, band-faro della psichedelia rurale e shoegaze degli anni ‘90: formatisi a Houston nel 1991, i due hanno riscritto da capo le coordinate del post-folk americano, realizzando svariati Lp, Cd e cassette per etichette come Slitbreeze, Kranky, Eclipse e Time-Lag. Tra collaborazioni di rilievo con Bardo Pond, Thurston Moore, Pete Swanson, Jandek, Loren Mazzacane Connors e Starving Weirdos, il chitarrista Tom Carter, curatore dell’etichetta Wholly-Other (http://www.wholly-other.com/) e talvolta accompagnato dal vivo dai film d’avanguardia di Martha Colburn e Margarida Garcia, cesella anche da solista un blues astrale e monumentale, tra viluppi di lap steel, distorsioni estatiche e drone cangianti. Quella di Tom Carter è pura musica dello spirito: monoliti di blues ieratico, sinuosi filamenti di feedback, dilatazioni free-form. E nel cuore di cotanto ammasso sonico, il vertiginoso respiro del vuoto.
BeMyDelay (BO)
Il progetto solista di Marcella Riccardi (Blake/e/e/e, Franklin Delano, Massimo Volume) nasce dal suo interesse per il blues arcaico, rievoca la psichedelia texana e la musica sacra, disegna gospel visionari, ricami di fingerpicking ascetico, drone vocali e chitarristici. Dalla moan wave uroborica si passa al blues più puro ed essenziale: messe da parte le loop station con cui intrecciava i lisergici vocalizzi del disco d’esordio ToTheOtherSide (Boring Machines, 2011), BeMyDelay fa levitare canzoni intessute di sola chitarra e voce. Non meno cosmiche e ipnotiche, le ballate che ne escono si fanno ancor più primordiali e celestiali.
How Much Wood Would A Woodchuck Chuck If A Woodchuck Could Chuck Wood? (TO)
Dopo alcuni cd-r e uno split con i Father Murphy, il trio, di stanza a Torino, presenta il proprio disco d’esordio, uscito solo in vinile per Avant! Records e Boring Machines. Chitarra, basso, nastri, pedali, microfoni e riverberi: gli HMWWAWCIAWCCW cantano l’estasi del supplizio, calando ectoplasmi dark/folk in vischiosi flussi ambient color pece e lasciando scintillare arpeggi cristallini, ragnatele di voci femminili, fragili echi d’oltretomba. Timore e tremore nell’oscurità d’un folk corale e perturbante, gonfio di spleen e tormento, là dove s’incontrano Swans e Slint, Death in June e Low.
http://www.youtube.com/watch?v=Iljbyl10tcc
http://www.youtube.com/watch?v=Xfn1jIN2g4A
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Invisible°Show > http://invisibleshow.tumblr.com/
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POSTI LIMITATI
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